Luca Zaia rivela ieri a Porta a Porta che il vaccino per cui il Veneto sta trattando in maniera autonoma è quello della Pfizer. Prosegue a tappe forzate la marcia di Venezia verso l’autonomia vaccinale
E’ dagli studi di Porta a Porta che nella serata di ieri, martedì 16 febbraio, il presidente della regione Veneto Luca Zaia svela finalmente le sue carte: il vaccino per cui il Veneto sta trattando è quello della Pfizer. Le nebbie diradate fanno capire, a chi ancora avesse qualche dubbio, che non siamo alle boutade. Ma che anzi a Venezia si è fatto sul serio sin da subito. “Offerte ne sono arrivate molte – spiega Zaia -, e ne sono state selezionate. Due in particolare si sono trasformate in due proposte contrattuali, da 12 milioni e 15 milioni di dose vaccino. Queste sono Pfizer, a prezzi in linea con il mercato”.
Zaia, proseguendo con la sua strategia che prevede toni concilianti ma azioni indipendenti, ci tiene a rassicurare: “Il commissario Arcuri non si è meravigliato”
Come spiegato su queste pagine, la questione trascende il semplice seppur drammatico fatto sanitario e mostra un Veneto sempre più incline all’auto-governance. A maggior ragione se in un contesto di grave crisi. Nella confusione dovuta al cambio di governo, Roma al momento abbozza. L’Aifa, contattata dai tecnici della Regione nei giorni scorsi, ha rimandato la questione al Commissario Arcuri. Ma Zaia, proseguendo con la sua strategia che prevede toni concilianti ma azioni indipendenti, ci tiene a rassicurare: “Il commissario Arcuri non si è meravigliato, e mi ha chiesto, prima di iniziare ogni ragionamento, di farci dare dagli intermediari i codici dei lotti, per andare a capire rispetto alla casa madre se ci siamo con l’offerta”. Venezia marcia quindi a tappe serrate verso l’obiettivo. Che se conseguito, consegnerebbe il Veneto a Zaia per i prossimi mille anni.
