La guerra in Ucraina sta cambiando il mondo. E Luca Zaia, presidente della regione Veneto, butta sul tappeto un tema dirompente: “In ballo c’è il diritto di poter decidere del proprio sistema produttivo alimentare. Dobbiamo puntare a quella che viene chiamata la sovranità alimentare”
La guerra in Ucraina e le sue terribili conseguenze rispetto ad un mondo che aveva fatto dell’interconnessione economica la cifra della propria virtù irrompono nel dibattito politico locale. Ed alcuni politici colgono, forse per istinto, forse per capacità, non sta a noi stabilirlo, immediatamente la radicalità del cambiamento epocale in atto. E Luca Zaia, presidente della regione Veneto, butta sul tappeto il tema dirompente della sovranità alimentare: “La dipendenza dall’estero del nostro paese in molte materie prime e alimentari indispensabili, sta dimostrando in questa emergenza ucraina tutta la sua realtà. Ancora una volta un big bang ci impone di ripensare alcuni modelli per il futuro. Il decreto salva filiere è un segnale fondamentale ma anche un messaggio culturale importante che invita, dove possibile, a riappropriarsi di molti di quegli spazi fino ad oggi delegati alle importazioni”.
“In ballo c’è il diritto di poter decidere del proprio sistema produttivo alimentare, culturalmente adeguato alle esigenze e prodotto e distribuito in forma sostenibile”
Luca Zaia commenta così la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto salva filiere Made in Italy. Aggiungendo: “Un intervento in questa direzione del Governo era auspicato e indispensabile – conclude il Governatore -. La nostra economia rischia di collassare sotto il costo delle materie prime e l’andamento dei mercati finanziari. Ma salvare le nostre filiere non è soltanto un ragionamento finanziario. In ballo c’è il diritto di poter decidere del proprio sistema produttivo alimentare, culturalmente adeguato alle esigenze e prodotto e distribuito in forma sostenibile. In poche parole, dobbiamo puntare a quella che viene chiamata la sovranità alimentare”.

