La cassazione condanna Onichini e la legittima difesa: vale solo se è minacciata la propria incolumità
Walter Onichini è ormai noto per la triste vicenda giudiziaria di cui è stato vittima. Nella notte del 22 luglio 2013, un ladro si è introdotto in casa sua, cercando di rubare l’auto. Lui ha preso il fucile e gli ha sparato, ferendolo gravemente. Ora deve risponderne in tribunale.
La corte di cassazione ha però emesso una sentenza molto diversa. Secondo i giudici, quando ha sparato non era in pericolo e non stava pensando al figlio quando ha colpito Elson Ndreca che, insieme ad altri complici, si era introdotto in casa sua, sottraendogli del denaro e tentando di rubare l’auto in cortile.
Quattro anni e 11 mesi in carcere per aver sparato al ladro che tentò di derubarlo
Finisce così l’iter giudiziario, con la conferma della condanna emessa in primo grado: tentato omicidio e quattro anni e 11 mesi da scontare. Se si legge la sentenza, oltre alla condanna di Onichini c’è anche la condanna stessa della legittima difesa.
Infatti, secondo la cassazione: «La scriminante della legittima difesa presunta disciplinata dall’articolo 52 del codice penale, come modificato dalla legge 36 del 2019, non consente un’indiscriminata reazione contro colui che si introduca fraudolentemente nella dimora altrui ma postula che l’intrusione sia avvenuta con violenza o con minaccia dell’uso di armi o altri strumenti di coazione fisica, così da essere percepita dall’agente come un’aggressione anche solo potenziale alla propria o altrui incolumità».
Secondo la cassazione Onichini non poteva essere preoccupato per il figlio in fasce
Pericolo che, nel caso di Onichini, secondo la Cassazione non ci sarebbe stato. Perché il malvivente si sarebbe già spaventato dal primo colpo di avvertimento sparato da Onichini, dopo il quale stava lasciando l’abitazione. Secondo i giudici Onichini non poteva essere preoccupato che gli rubassero il bambino di pochi mesi.
«Dalle dichiarazioni della Scolaro, compagna di Onichini, in nessun momento dell’azione l’imputato risulterebbe essersi recato a controllare se il figlio si trovasse nella sua stanza, né prima di intimare all’auto in movimento di fermarsi, né successivamente (…). Il fatto di avere sparato in direzione dell’auto (anche della sola cappotta) sarebbe incompatibile con la convinzione che all’interno vi fosse un familiare».
Il ladro al è latitante dal 2017 mentre per Onichini si chiede la grazia al Presidente della Repubblica
Quanto al ladro, Eldon Ndreca, albanese di 30 anni, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi per il furto, ma ha alle spalle un altro procedimento pendente per falsa testimonianza. Il malvivente, però, al momento è latitante fin dal 2017.
A favore di Walter Onichini si sono mosse molte forze politiche ed è stata chiesta la grazia al Presidente della Repubblica, sia dalla moglie, Sara Scolaro, sia dal presidente Zaia in persona. Eppure, una condanna così dura dalla cassazione, sembra quasi impossibile.
