Niente dazi per i vini italiani negli Stati Uniti. Un terzo delle bottiglie sugli scaffali americani è veneto
Il mondo moderno è un luogo strano. In cui possono coesistere modelli di sviluppo che rimettono al centro i territori e la tradizione, assieme a dimensioni snaturanti come possono essere invece le guerre economiche su scala globale. Inevitabile che gli sforzi degli uni vengono vanificati dall’enormità delle altre. E così, le sorti di una parte significativa delle esportazioni di un produttore della Valpolicella o di Valdobbiadene, come quelle dei produttori di molti altri vini veneti e tipicità italiane, incredibilmente, si trovane legate a doppio filo ad una disputa dell’industria aeronautica.
“Nella rete dei dazi sono già finiti Grana Padano e Asiago insieme ad altre specialità come Gorgonzola, Fontina, Provolone”
Tutto trae origine dalla guerra commerciale che contrappone l’Unione Europea agli Stati Uniti nella disputa sugli aiuti di stato al settore aereonautico. Da una parte l’americana Boeing, dall’altra l’europea Airbus. Nel mezzo tutti gli altri, in una vicenda che si trascina. “A far scattare la nuova ritorsione – spiega la Coldiretti – sono state le tariffe aggiuntive europee entrate in vigore il 10 novembre scorso sui prodotti Usa del 15% per gli aerei. Che salgono al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane insieme a trattori, consolle e video giochi. Una misura autorizzata dal Wto dopo che gli Usa avevano deciso dal 18 ottobre 2019 in Usa una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea. Nella rete dei dazi sono già finiti Grana Padano e Asiago insieme ad altre specialità, casearie e non, come Gorgonzola, Fontina, Provolone. Ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori, amari e limoncello”. I vini veneti rischiavano grosso.
Salvi Prosecco e Pinot Grigio oltre ai nobili rossi veronesi Valpolicella e Amarone
Le autorità statunitensi hanno invece deciso di graziare i vini italiani, a cui non saranno applicati i nuovi dazi. Salvi quindi Prosecco e Pinot Grigio. Ma anche i pregiati rossi veronesi Valpolicella e Amarone. Un terzo delle bottiglie sugli scaffali americani è veneto e le nostre produzioni trainano l’export nazionale in USA con una cifra pari a 1,5 miliardi di euro. “Si tratta di una notizia importante – commenta il presidente di Coldiretti Veneto Daniele Salvagno – che va incontro ad un settore strategico per il Veneto”. Nella lista nera entrano invece i vini e alcuni brandy francesi e tedeschi. A partire dal 12 gennaio 2021 saranno aggiunti all’elenco dei prodotti tassati.

