Seguici

Cerca nel sito

Ultime notizie

Nessuna offerta per l’ex Villa di Galan finita all’asta per le tangenti del Mose

villa galan

La Villa di Galan, finita all’asta per l’inchiesta del Mose, non ha avuto nessuna offerta

La villa di Galan, a Cinto Euganeo, è ormai lontanissima dai fasti di cui godeva tempo fa, quando la gente avrebbe fatto carte false per farsi invitare. Ora, invece, nessuno ha intenzione di averci a che fare, complice lo scandalo delle tangenti del Mose.

-advertising-

La Villa è stata messa all’asta dal Demanio. Ma all’apertura delle buste con le offerte, si è scoperto che nessuno aveva fatto un’offerta per acquistare la villa. Dopo lo scandalo delle tangenti per il Mose, nessuno sembra interessato a Villa Rodella.

Il patteggiamento di Galan provedeva la confisca di 2 milioni e 600 euro, pagati proprio con la villa

Dopo l’arresto di Galan si è arrivati a un patteggiamento, due anni e dieci mesi. Inoltre, anche la confisca di 2 milioni e 600 euro, pagata proprio con la cessione all’intera proprietà. Si tratta di una splendida proprietà, risalente al XVI secolo.

A questo punto era partita l’asta, con base di 2,7 milioni di euro. Nessuno si è fatto avanti. Adesso lo Stato valuterà se ci sia qualche ente pubblico interessato a rilevare la proprietà. Altrimenti sarà necessaria una nuova asta, con il prezzo ancora più al ribasso.

Uno dei pentiti dell’inchiesta aveva versato più di 1 milione di euro nelle casse dello Stato

Nel frattempo, uno dei pentiti dell’inchiesta ha versato nelle casse dello stato ben 1 milione e 166 mila euro. Si tratta di Pio Savioli, bolognese ma residente nel Trevigiano, referente del Consorzio Venezia Nuova. Dopo la sentenza mancava giusto la confisca del denaro.

Secondo le indagini della Finanza c’era il rischio che Savioli avesse cambiato intestazione ai beni per renderli non tracciabili. «Le polizze erano alimentate con fondi provenienti dal patrimonio personale del soggetto», sottolinea la Finanza. Mentre l’avvocato di Savioli sottolinea: I miei assistiti contestano l’erroneità dei beni aggrediti in quanto la maggior parte delle somme fanno riferimento alla moglie e dunque non erano dei beni confiscabili».

Iscriviti alla newsletter

Per rimanere aggiornato

* campo obbligatorio
commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Articoli correlati

Persone

Nella conferenza stampa odierna di aggiornamento sulla situazione dell’epidemia il governatore del Veneto Luca Zaia si abbandona ad uno sfogo. E spiega perché, nonostante...

Persone

Il mitico cantante Bobby Solo, talmente innamorato di Badia Polesine da decidere di viverci, denuncia una truffa lunga trent’anni che gli sarebbe costata centinaia...

Fatti

Si inasprisce lo scontro sul green pass, anche tra le stesse Istituzioni: a Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, il Consiglio comunale...

Persone

Paolo Bellavite, per anni Professore di Patologia generale dell’università di Verona, martedì scorso alla trasmissione de La7 “Di Martedì” ha espresso alcuni dubbi sui...

Copyright © 2022 Il Serenissimo Veneto. Blog di notizie dal Veneto - info@ilserenissimoveneto.it
Plurisettimanale, iscritto al n. 211/2021 del Registro della stampa, Tribunale di Roma