Conosciuta dai più come centro congressi o locale per eventi, Villa Fiaschi a Gaiba, con il suo oratorio di Sant’Anna, ha una storia molto antica
Oggi è un luogo pregiato in cui svolgere cerimonie o meeting aziendali, ma Villa Fiaschi ha un passato tutt’altro che semplice, in cui si susseguono le vicende dei nobili della Serenissima.
La storia di Villa Fiaschi come la conosciamo noi, inizia nel XVII secolo, quando la famiglia dei Fiaschi, appunto, demolì la costruzione più antica per costruire il sontuoso palazzo che è tuttora visibile. Infatti, la configurazione architettonica non è cambiata col passare dei secoli.
La cappella di Sant’Anna, capolavoro barocco
Fu nel 1790 che, all’interno del parco della villa, si decise di costruire una cappella in stile barocco, dedicata a Sant’Anna. La santa, infatti, è la patrona di Gaiba, il paese in cui sorge Villa Fraschi. All’interno della cappella è presente una preziosa pala d’altare con la raffigurazione della santa.
Sant’Anna viene rappresentata bambina, in compagnia della sua famiglia. L’opera, di altissimo pregio, fu realizzata dal pittore veronese Giambettino Cignaroli. Ad oggi, però, tutta questa parte della villa, che comprende la chiesa e le statue che ornano i pilastri di cinta, necessitano di un restauro. Le statue, poi, risalgono a prima ancora del 1790.
Villa Fiaschi e lo sviluppo della Gaiba moderna
La famiglia dei Fiaschi si aprì una strada verso il fiume, grazie a una via che tuttora porta il loro nome. In più, continuarono a servirsi dell’antichissima strada che collega la villa con il Monastero delle Caselle. Ormai quest’ultima, via san Lorenzo, e via Fiaschi, erano un’unica strada.
Entrambe partivano dalla villa per poi dividersi in due bracci distinti: uno andava perpendicolarmente verso il Po, e l’altro, invece, conduceva alle Caselle. Potrebbe sembrare una cosa da niente, ma invece è molto importante perché sarà proprio all’interno di queste due strade che sorgerà la Gaiba moderna.
