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Vicenza e Venezia unite dall’arte di Pietro Longhi

Le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e la Fondazione Querini Stampalia a Venezia hanno avviato una collaborazione. Che è un ponte fra due città e due istituzioni, all’insegna dell’arte. Il legame è il celebre pittore veneziano del Settecento Pietro Longhi

Da un elefante sbarcato in laguna nel 1774 nasce un ponte di arte e bellezza, di parole ed immagini, che unisce Venezia a Vicenza. L’occasione sono le celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia (421 – 2021). Le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e la Fondazione Querini Stampalia a Venezia hanno avviato una collaborazione che è un ponte fra due città e due istituzioni, all’insegna dell’arte. Il legame è il celebre pittore veneziano del Settecento Pietro Longhi.

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Da Vicenza a Venezia: un ponte di immagini e parole

Le opere dell’artista – un vero viaggio nel tempo nella Venezia dell’epoca attraverso ritratti di vita della nobiltà e del popolo – sono fra i capolavori delle collezioni d’arte esposte al pubblico nei due musei. Il progetto si intitola In viaggio con Pietro Longhi. Da Vicenza a Venezia: un ponte di immagini e parole, è realizzato dai Servizi educativi di Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari e della Fondazione Querini Stampalia. Ed è dedicato ai ragazzi della scuola primaria.

Tutto ha inizio con il ritratto di un elefante sbarcato in laguna nel 1774

Due quadri dell’artista Longhi vengono messi a confronto per raccontare agli studenti un’unica storia. Tutto ha inizio con il ritratto di un elefante sbarcato in laguna nel 1774, custodito a Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari. Per proseguire a Venezia, alla Fondazione Querini Stampalia, per conoscere la misteriosa dama che commissiona al Longhi il quadro con il pachiderma chiamato Condolio. Il volto della nobildonna Marina Sagredo, nascosto da una maschera nel dipinto di Vicenza, è svelato nel suggestivo quadro esposto alla Querini Stampalia.

Il progetto è digitale, fruibile attraverso un video racconto e un video tutorial con l’obiettivo di realizzare in classe il laboratorio creativo. Per docenti e alunni rappresenta un’anticipazione di quanto sarà possibile approfondire con la visita in presenza. Per conoscere “dal vivo” i capolavori, non appena le scuole potranno riprendere le uscite didattiche.

Sulle tracce di un misterioso legame della stessa opera con la storia di una nobile famiglia

L’attività è strutturata in tre parti: “racconto un video” per immergersi nello spirito del Settecento, attraverso il racconto di due dipinti del celebre Pietro Longhi. Un’unica storia che inizia con il ritratto di un elefante, custodito a Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari, per proseguire a Venezia, alla Fondazione Querini Stampalia, sulle tracce di un misterioso legame della stessa opera con la storia di una nobile famiglia. La seconda parte è un “laboratorio creativo”, un video tutorial a cui ispirarsi per realizzare, in classe, una coloratissima pagina pop-up sull’avventura veneziana dell’elefante Condolio. L’ultima parte è una “scheda didattica”, un utile supporto didattico, nella quale sono riportati la biografia dell’artista, le immagini delle due opere a confronto e l’elenco dei materiali utili per il laboratorio creativo.

La redazione

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