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L’amore degli austriaci per Venezia conquista il Castello del Belvedere di Vienna

Al Museo del Castello del Belvedere di Vienna viene inaugurata la mostra “Viva Venezia! L’invenzione di Venezia nel XIX secolo”, con 80 opere di artisti austriaci dedicate alla regina dell’Adriatico

Inaugurata a Vienna, al Museo del Castello del Belvedere, la mostra “Viva Venezia! L’invenzione di Venezia nel XIX secolo”. All’evento inaugurale hanno presenziato l’ambasciatore Stefano Beltrame, le agenzie di Vienna dell’Ente Nazionale del Turismo (Enit) e dell’Istituto del Commercio Estero (Ice), nonché l’Istituto Italiano di Cultura. La mostra espone 80 dipinti di collezioni austriache ed è suddivisa in tre capitoli tematici: una parte storico-descrittiva, una sui legami tra Venezia e l’Austria e una sulla nascita del mito di Venezia come luogo romantico di incontro tra la cultura italiana e quella mitteleuropea. La mostra tratta come il mito sia stato affrontato nel tempo da artisti sia italiani e che austriaci ed è arricchita da contributi provenienti dal mondo della letteratura e della cinematografia.

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Qui si credeva di trovare vita spensierata e semplice; il paesaggio modellato dal mare; il distacco dalla ristrettezza borghese nel proprio paese

Nella prima metà dell’Ottocento fino al 1866 Venezia e il Veneto facevano parte della monarchia asburgica. Per molto tempo gli austriaci hanno guardato con desiderio verso sud, verso la città lagunare. Qui si credeva di trovare vita spensierata e semplice; il paesaggio modellato dal mare; il distacco dalla ristrettezza borghese nel proprio paese. In tre capitoli tematici, la mostra segue le tracce di questa messa in scena di un sogno.

Venezia viene illuminata come luogo del desiderio, il mito

La prima parte illumina la pittura storica dell’Ottocento: artisti austriaci e italiani hanno catturato episodi della gloriosa storia millenaria di Venezia in opulente raffigurazioni. Un esempio particolare è il dipinto di Hans Makart Omaggio a Caterina Cornaro , lungo più di dieci metri– visto raramente a causa del suo formato insolito, è una delle attrazioni speciali dello spettacolo. La seconda parte affronta lo stretto legame storico della città con l’Austria. A causa della vicinanza geografica, artisti austriaci come Antonietta Brandeis, Leopold Carl Müller, Carl Schuch e August von Pettenkofen soggiornarono in città per lunghi periodi. Dedicandosi alla riproduzione di paesaggi urbani significativi, hanno creato magnifici panorami della laguna e illuminato la vita colorata nelle strade e nei vicoli della città in modo aneddotico e dettagliato. E infine, nella terza sezione, Venezia viene illuminata come luogo del desiderio, il mito che ha plasmato la città dall’inizio dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Pittori e soprattutto scrittori europei e statunitensi hanno ceduto alla magia, ma anche alla malinconia della città; ancora oggi alcuni vedono Venezia come una metafora del “morire nella bellezza”.

La mostra comprende circa 80 dipinti, la maggior parte dei quali provenienti dalla collezione del Belvedere. Inoltre, numerosi esempi tratti dalla letteratura e dal cinema offrono un ulteriore accesso all’esame artistico di Venezia.

La redazione

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