Seguici

Cerca nel sito

Fatti

Venezia, niente vaccino a donna incinta. I medici: «Troppo rischioso»

Niente somministrazione del vaccino ad una donna a Venezia perché incinta. Il medico che ha eseguito l’anamnesi l’ha invitata a tornare con un certificato del suo ginecologo: «La gravidanza è uno stato delicato»

Il tema del vaccino in gravidanza sta dividendo, se mai ce ne fosse stato bisogno, la popolazione. Tra chi sostiene che sia fondamentale, portando come esempio la tragedia della 28enne morta dopo il parto a Santa Maria Capua Vetere. E chi invece si preoccupa per i danni che potrebbe causare al feto. Ed ecco che a Venezia un medico ha rifiutato di somministrare il vaccino ad una donna incinta.

-advertising-

Il medico che doveva redigere l’anamnesi e dare l’ok l’ha infatti invitata a recarsi dal suo ginecologo di fiducia. Invitandola a ripresentarsi con tutta la documentazione necessaria che attestasse la buona salute sua e del feto, così da poter procedere con la somministrazione. Non va dimenticato che ci sono anche medici contrari alla vaccinazione perrsino per loro stessi. E che sono ancora migliaia qui nel Veneto gli obiettori di coscienza tra sanitari e medici.

Il medico vaccinatore ha chiesto di portare un certificato del ginecologo prima di inoculare il vaccino alla paziente incinta

Lo specialista avrebbe dovuto redigere un’attestazione di buona salute, sia per la madre che per il feto, in modo da poter poi procedere con la vaccinazione. «Si richiede il certificato del ginecologo che segue la signora… per poter procedere alla vaccinazione anti-Covid, come da decisione dei medici vaccinatori in caso di gravidanza» quanto ha scritto il medico dell’hub.

In realtà non si tratta di una decisione dell’Ordine dei medici, ma dei singoli medici vaccinatori, che ritengono una responsabilità troppo grande quella di esporre il feto al vaccino. Una vera e propria obiezione di coscienza. Le ragioni della scelta le ha esposte direttamente il medico interessato al Corriere del Veneto.

«Se succede qualcosa la responsabilità è nostra» spiega il medico vaccinatore

«Infatti non esiste un documento scritto, è una decisione che abbiamo maturato noi vaccinatori . Non c’è ancora una letteratura scientifica consistente sugli effetti che l’anti-Covid potrebbe sortire nelle gestanti e nel feto, quindi prima di somministrarlo dobbiamo stare molto attenti e conoscere bene lo stato di salute della paziente. In caso di eventi avversi, la responsabilità è nostra».

Secondo il resoconto del medico, la paziente si è presentata senza un’anamnesi, sostenendo solo di essere al terzo trimestre. «È vero, le ho consigliato di portarmi il certificato del ginecologo, che peraltro mi ha telefonato e insultato . Ma abbiamo dato all’utente l’opportunità di tornare con la documentazione richiesta in qualsiasi momento e senza prenotazione». 

Dopo 24 ore il nuovo appuntamento con la documentazione e la vaccinazione

«E infatti si è ripresentata 24 ore dopo con l’attestazione dello specialista e l’abbiamo regolarmente vaccinata. La gravidanza è uno stato delicato, dobbiamo poter disporre del quadro psico-fisico completo di una gestante. Si è trattato di un caso isolato, di solito le donne in gravidanza arrivano con la cartella clinica, a tutela loro e nostra. Le dico di più.Tra i vaccinatori del nostro hub, che somministra 500 dosi al giorno, c’è un ginecologo e anche lui prima di immunizzare una donna in gravidanza chiede il via libera del collega che la segue».

Visto lo stato in oggetto, ovvero la gravidanza, stupisce maggiormente la sicurezza di Stellin e dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani che non i dubbi dei medici addetti alla vaccinazione

Giancarlo Stellin, segretario regionale dell’Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) non è molto d’accordo con il parere dei medici. «Veramente l’anamnesi pre-vaccinazione dev’essere redatta proprio dal sanitario che poi procederà alla somministrazione. E comunque l’anti-Covid è fortemente raccomandato fin dal primo trimestre di gestazione; proprio perché la donna che aspetta un bambino è in condizioni immunitarie più impegnative. Non c’è nessuna controindicazione, il problema è che più di qualche collega non vuole assumersi responsabilità». Visto lo stato in oggetto, ovvero la gravidanza, stupisce maggiormente la sicurezza di Stellin e dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani che non i dubbi dei medici addetti alla vaccinazione.

La mancata somministrazione del vaccino alla donna incinta di Venezia non è l’unico caso. Anzi, resistenze di questo tipo stanno emergendo ovunque

Aggiunge poi che il caso di Venezia non è l’unico. «Un altro caso del genere mi è stato segnalato in Emilia Romagna; ma resistenze di questo tipo stanno emergendo ovunque. Conviene sempre fare il vaccino, anche nei casi di patologie invalidanti come l’insufficienza renale o l’ipertensione non controllata; che rendono la paziente maggiormente esposta al rischio di incappare nelle forme gravi dell’infezione. In tali casi si può parlarne tra specialisti, ma sono proprio i soggetti più fragili a dover essere protetti per primi».

Francesco Noce, presidente regionale dell’Ordine dei Medici si dichiara perplesso. «Trovo abbastanza strano che i colleghi vaccinatori abbiano concordato tra loro di non somministrare l’anti-Covid alle donne incinte senza un certificato del ginecologo. Non l’ho mai sentito da nessuna parte; anche perché è assurdo costringere la paziente ad andare dallo specialista e poi a tornare all’hub, facendole fare una spola tra strutture sanitarie che la espone al pericolo di contagio. Non esiste norma o circolare che attesti lo stato di gravidanza come motivo per ritardare l’assunzione dell’anti-Covid. E poi dev’essere il medico vaccinatore, nel momento dell’anamnesi, a chiedere alla gestante lo stato di salute e se abbia avuto problemi o eventi avversi con altre vaccinazioni». Ma evidentemente tutte queste certezze non convincono nemmeno i medici addetti. Naturale chiedersi il perché.

Iscriviti alla newsletter

Per rimanere aggiornato

* campo obbligatorio
commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Articoli correlati

Persone

Nella conferenza stampa odierna di aggiornamento sulla situazione dell’epidemia il governatore del Veneto Luca Zaia si abbandona ad uno sfogo. E spiega perché, nonostante...

Persone

Il mitico cantante Bobby Solo, talmente innamorato di Badia Polesine da decidere di viverci, denuncia una truffa lunga trent’anni che gli sarebbe costata centinaia...

Fatti

Si inasprisce lo scontro sul green pass, anche tra le stesse Istituzioni: a Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, il Consiglio comunale...

Persone

Paolo Bellavite, per anni Professore di Patologia generale dell’università di Verona, martedì scorso alla trasmissione de La7 “Di Martedì” ha espresso alcuni dubbi sui...

Copyright © 2022 Il Serenissimo Veneto. Blog di notizie dal Veneto - info@ilserenissimoveneto.it
Plurisettimanale, iscritto al n. 211/2021 del Registro della stampa, Tribunale di Roma