Il Veneto passa da zona arancione a zona gialla. Il Governatore Luca Zaia durante la conferenza stampa di oggi: “Superiamo il concetto di semaforo giallo-arancione- rosso, serve un patto con i cittadini”.
Da oggi lunedì 1 febbraio il Veneto torna in zona gialla. Questa infatti l’indicazione contenuta all’interno dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza a seguito dell’analisi dell’andamento dei contagi effettuata dal Comitato Tecnico Scientifico. A renderlo ufficiale oggi il governatore Luca Zaia durante la consueta conferenza stampa d’inizio settimana. Riaprono quindi ristorante e bar. Sorvegliate speciali le scuole superiori, con 106.000 studenti che oggi tornano sui banchi di scuola.
Ma Zaia ammonisce: “Da oggi 1° febbraio il Veneto torna zona gialla e le scuole superiori riaprono in presenza. Attenzione però: dobbiamo prendere atto che siamo ancora nel pieno della pandemia, e non è finita”.
Un ritorno parziale quindi alla normalità, che però secondo il governatore del Veneto non deve fare abbassare la guardia: “Dobbiamo prendere atto che siamo ancora nel pieno della pandemia e non è finita. Il ritorno in area gialla va vissuto da ognuno di noi consento di responsabilità, evitando assembramenti, indossando in modo maniacale la mascherina e igienizzando le mani, perché in un battibaleno lo scenario potrebbe cambiare in arancio o in rosso e quindi a portare a nuove chiusure”.
Veneto zona gialla: riaprono le scuole, aumentati mezzi e corse
Con il ritorno alla zona gialla in Veneto e la riapertura delle scuole Luca Zaia ha predisposto un potenziamento del servizio pubblico di trasporto, ma anche su questo tema il governatore si appella al senso di responsabilità delle persone, rivolgendosi in questo caso direttamente agli studenti: “Abbiamo predisposto il potenziamento di mezzi e controlli ma chiediamo a tutti, soprattutto ai più giovani, di rispettare le norme, in classe e fuori, e di limitare i ritrovi e gli assembramenti oltre l’orario di lezione e”.
“No ordinanza anti-assembramenti: serve un patto con i cittadini, non fare a guardia e ladri”
La sensazione è che qualcosa sia cambiato nella modalità di affrontare la pandemia da parte delle istituzioni regionali venete. Perlomeno nella scelte comunicative di Palazzo Balbi. Messi da parte quindi i paternalismi e le minacce, che non poche critiche avevano suscitato soprattutto da parte delle categorie economiche più colpite, Luca Zaia parrebbe intraprendere ora la strada della moral suasion: “Oggi non presento alcuna nuova ordinanza contro gli assembramenti, voglio investire sino in fondo nella fiducia sui cittadini e non fare a guardie e ladri. Mi preoccupa questa stagione del semaforo perché dovremmo uscire da questa logica delle regole dettate dal colore. Oggi pesa molto di più la responsabilità individuale che prima era compensata dalle misure restrittive. Occorre più che mai stringere un patto con i cittadini: a loro dico diamoci una mano e assieme eviteremo il ritorno delle restrizioni”.
