La situazione causata dalla protratta siccità si sta facendo drammatica in Veneto e in tutta Italia. Le Regioni cercano di correre ai ripari tirando per la giacchetta il Governo, tanto per cambiare silenzioso da mesi. L’Assessore Veneto all’Agricoltura, Federico Caner, coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, che l’emergenza sarà all’ordine del giorno dell’incontro di domani, mercoledì 22
Le Regioni chiederanno al Governo la dichiarazione dello Stato di emergenza per la siccità, allo scopo di dare priorità all’uso umano e agricolo della risorsa idrica. E di mettere a disposizione risorse, anche del Pnrr, per creare nuovi invasi. Lo ha riferito all’ANSA l’assessore veneto all’Agricoltura, Federico Caner, coordinatore della commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni.
“Quello dell’emergenza – ha spiegato Caner – riguarda tutte le Regioni del Nord. Noi come Veneto lo avevamo già richiesto settimane fa ma non eravamo stati ascoltati. La dichiarazione serve ad attivare le disposizioni di legge che prevedono l’uso prioritario dell’acqua per l’alimentazione e l’agricoltura. Escludendo quello per la produzione di energia, così da evitare richieste di risarcimenti per i mancati guadagni alle compagnie”.
Negli scorsi giorni, il Veneto ha stretto un accordo con Enel
Negli scorsi giorni, il Veneto ha stretto un accordo con Enel per il rilascio di 7 metri cubi d’acqua al secondo, per 10 giorni, dal lago del Corlo, bacino che si trova ad Arsiè (Belluno). “Ma finito questo periodo – nota l’assessore veneto Caner – se non pioverà il problema si ripresenta. Il prelievo d’acqua dai laghi pone dei problemi al turismo, ovviamente, ma in questo caso la priorità è un’altra”.
Il secondo punto è relativo all’utilizzo di fondi, anche del Pnrr, per iniziare a creare nuove infrastrutture per l’accumulo d’acqua. “Ad esempio – ha precisato Caner – per l’impermeabilizzazione delle cave dismesse e la costruzione di strutture per canalizzare le acque. Questo comporterà costi molto elevati. Ma serve per l’oggi e per il futuro, anche per prevenire inondazioni in caso di precipitazioni abbondanti”.
“La grande sete assedia città e campagne”
La Coldiretti nel frattempo ha disegnato la prima mappa della sete da nord a sud dell’Italia con il taglio dei raccolti. Questo in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di tutto il suo potenziale alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi della guerra in Ucraina. “La grande sete assedia città e campagne. Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte al Molise, dal Veneto al Lazio, dalla Toscana alla Puglia la siccità stringe in una morsa i campi e i raccolti del 2022 in Italia. La situazione è difficile lungo tutta la Penisola. In un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Che ha portato a cambiare anche le scelte di coltivazione con – evidenzia la Coldiretti – un calo stimato di diecimila ettari delle semine di riso”.
La possibilità di una dichiarazione dello stato d’emergenza voluta dal Veneto, a causa della siccità, è quindi sul tavolo
“A preoccupare – precisa la Coldiretti – è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo. Come il grano che fa segnare quest’anno un calo del 15% delle rese alla raccolta. Ma in difficoltà ci sono girasole, mais, e gli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere”. Con il picco del caldo da bollino arancione in molte città e la carenza idrica, rischia di aumentare la dipendenza dall’estero da dove arriva il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci. Ma anche il 47% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 44% del grano duro per la pasta e il 27% dell’orzo, secondo la Coldiretti.
La possibilità di una dichiarazione di uno stato d’emergenza a causa della siccità promossa dal Veneto è quindi sul tavolo della prossima riunione della Conferenza delle Regioni, prevista per mercoledì prossimo. Quanto anticipato dal presidente da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, trova conferma anche in altri ambienti politici. Ma sull’eventuale iniziativa non ci sono ulteriori dettagli.
