La Regione Veneto consegna al territorio 70 nuovi medici di famiglia per potenziare la sua prima linea contro il Covid. Il 66% sono donne
Il Veneto potenzia la sua Sanità per mettere in campo ulteriori mezzi contro l’epidemia di Covid in corso. E lo fa consegnando al territorio 70 nuovi medici di famiglia, i vecchi medici di base. Si cerca così di presidiare quella primissima linea di contatto con il virus che era stata sorpresa dalle prime ondate, almeno in altre regioni, chiaramente troppo sguarnita. Notevole il dato relativo alla presenza femminile tra i nuovi medici. Il 66% dei nuovi diplomati che hanno frequentato con successo il triennio della Scuola di Formazione Specifica di Medicina Generale della Regione sono infatti donne.
La difficoltà non sta nella formazione, ma nella burocrazia
Questo potenziamento della rete dei medici di famiglia del Veneto ha richiesto un lavoro molto complesso. Per assegnare una cosiddetta “zona carente” – cioè quelle aree che per pensionamenti o rinunce sono rimaste prive dell’assistenza – ad un medico, si devono affrontare dei passaggi burocratici molto complessi. La difficoltà quindi non sta nella formazione, ma nella burocrazia. Vanno prima proposti i trasferimenti, si devono verificare le graduatorie regionali già esistenti per poi passare a quelle nazionali. Solo una volta fatte queste verifiche, allora si possono coinvolgere i medici che frequentano i corsi regionali.
Il Veneto, comunque, continuerà a investire e sostenere la formazione, anche alla luce dell’esperienza della lotta al Covid
Lavoriamo in un ambito molto difficoltoso – sottolinea l’Assessore alla Sanità del Veneto Manuela Lanzarin – perché molto spesso non si riescono a trovare medici disposti ad accettare gli incarichi proposti, a fronte di molte rinunce o mancate accettazioni, non solo relative a zone disagiate, ma anche nei quartieri di città. Il Veneto, comunque, continuerà a investire e sostenere la formazione. Anche alla luce dell’esperienza della lotta al Covid, nella quale la medicina del territorio si è dimostrata insostituibile”.
La Scuola di formazione specifica in medicina generale nella Regione Veneto annovera quasi 500 studenti e prevede una frequenza triennale per un monte ore complessivo di 4.800. Per il prossimo luglio è atteso un ulteriore contingente di circa 200 nuovi studenti. Particolare attenzione in questo periodo viene ovviamente dedicata alla formazione relativa al Covid e alle procedure di intervento in sua presenza.
