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Veneto: lettera di diffida ai presidi da parte dei genitori obiettori del vaccino

L’Istituto tecnico industriale «Francesco Severi» di Padova

Tre presidi di altrettante scuole si sono visti recapitare una lettera da genitori obiettori del vaccino preoccupati. Il contenuto? «Non parlate di vaccino ai miei figli»

Si apre in questi giorni un altro capitolo dell’importante scontro tra genitori e presidi sull’educazione dei figli. Sulla quale i primi rivendicano il primato, diffidando i presidi e gli insegnanti dal diffondere idee contrarie a quanto i genitori obiettori del vaccino ritengono appropriato per i loro figli.

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Sono due presidi ad aver ricevuto la lettera in questione. Ma pare che nella giornata di ieri anche un istituto della provincia patavina abbia ricevuto la medesima missiva. Si tratta di Nadia Vidale, preside dell’Istituto tecnico industriale «Francesco Severi», e la sua collega Alessandra Garrì del professionale «Leonardo Da Vinci», entrambi di Padova. Una vera e propria lettera di diffida, nella quale i genitori vietano espressamente alla scuola di «effettuare qualsiasi vaccinazione» al loro figlio.

I genitori obiettori del vaccino sono preoccupati i propri figli possano essere influenzati dalla propaganda

Ma non solo, la preoccupazione legittima per questi genitori, che si vedono privati della loro autorità sull’educazione del figlio, giunge anche a sospettare che i ragazzi minorenni potrebbero venire sottoposti a trattamenti sanitari contro la loro volontà. Pertanto, nella lettera si trova anche una diffida a sottoporre il minorenne a qualsiasi «trattamento sanitario in mancanza di espressa autorizzazione scritta dei sottoscritti».

I genitori aggiungono: «vietiamo qualsiasi contatto tra i nostri figli e qualsiasi medico che non sia stato da noi scelto». Ma siccome anche la propaganda è un’arma molto importante i genitori diffidano anche i presidi a far partecipare i loro figli a tutte quelle «campagne anche solo informative in merito a vaccini e trattamenti sanitari».

Dura la replica dei presidi alla preoccupazione dei genitori

I presidi si mostrano critici verso questo atteggiamento. Vidale si esprime così. «È assurdo perché stando a questa diffida se il ragazzo si sentisse male non dovrei neppure chiamare l’ambulanza. Ma il genitore non ha la facoltà di impedire l’intervento sanitario; perché prevale la necessità di tutelare la vita del minore finché è sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica».

Sono più genitori ad aver scritto il documento in questione, non uno soltanto. Quindi significa che sono molti i genitori che nutrono le stesse preoccupazioni per i loro figli, tanto da organizzarsi e minacciare addirittura di denunciare i dirigenti scolastici «in caso di violazione del presente divieto».

Dubbi e domande sulle perplessità che i genitori obiettori del vaccino hanno nei confronti dell’educazione dei loro figli

Il preside del “Severi” commenta così questa situazione. «Per noi non cambia nulla e se il ministero promuoverà delle campagne informative di ambito sanitario, tutti gli studenti sono tenuti a parteciparvi. Se per questi genitori è inaccettabile, non resta loro che rinunciare alla scuola pubblica».

La dirigente del «Da Vinci», Garri, invece si esprime così: «La cosa incredibile è che vogliono impedire ai propri figli qualunque contatto con i medici e l’accesso a informazioni relative ai trattamenti. Ma in questo istituto, tra i vari indirizzi, c’è quello in “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale”: se passasse questa linea tanto varrebbe chiuderlo».

Nel frattempo, le vaccinazioni in Veneto sono ai minimi storici 5.622 in un giorno

Mentre si dibatte sulla pericolosità del vaccino nei più giovani, in Veneto si registra una vera inversione di tendenza; come riporta il Corriere del Veneto sono infatti 5622 le dosi di siero che sono state inculate nella giornata di domenica 10 ottobre.

Bisogna considerare, poi, che molte di queste sono addirittura la terza dose; quindi sono sempre meno gli italiani e i veneti che decidono di andare a farsi vaccinare. Tanto che, gli hub vaccinali vengono utilizzati per fare i tamponi anti-covid.

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