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Veneto ed economia di guerra: incentivi della Regione a chi semina grano per autoproduzione

Contrordine italiani: dopo la pluridecennale ubriacatura del “ce lo dicono i mercati”, oggi c’è chi in Veneto invoca apertamente “un intervento del Governo per raggiungere la sovranità alimentare, unica via per non dipendere più dalle importazioni”. La guerra in Ucraina fa riscoprire il valore dell’intervento pubblico in economia. E la Regione punta direttamente sul grano

“In controtendenza rispetto al passato, con una grave emergenza in corso che ci vede affrontare da un lato il caro gasolio e dall’altro il pericolo della dipendenza delle importazioni di prodotti alimentari dall’estero, è opportuno reintrodurre gli incentivi. Sostegni concreti a chi semina grano, mais, girasole e soia per stimolare e favorire un ritorno all’autoproduzione. Solo con un intervento diretto del Governo è possibile raggiungere la sovranità alimentare, unica via per non dipendere più dalle importazioni introducendo una politica che guarda alla salvaguardia delle nostre imprese”. Lo dice l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, commentando il decreto salva filiere Made in Italy pubblicato in Gazzetta Ufficiale che stanzia 1,2 miliardi per investimenti nelle filiere che consentano di ridurre la dipendenza dall’estero. Linea di intervento che sarà discussa anche all’interno della Commissione Politiche Agricole, di cui l’Assessore è coordinatore.

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L’assessore Caner: “Prevedere un sostegno a tutte colture cerealicole e industriali destinate all’alimentazione umana e zootecnica”

“Come Regione Veneto a fronte dell’adozione di tecniche di produzione che prevedano adeguate diversificazioni negli avvicendamenti colturali, oggi abbiamo stanziato 200mila euro per sostenere la produzione bieticola – prosegue Caner -. Una linea di intervento che deve essere replicata anche a livello nazionale per incentivare l’autoproduzione di granaglie per non dipendere più esclusivamente dall’estero”.

“Prevedere un sostegno a tutte colture cerealicole e industriali destinate all’alimentazione umana e zootecnica, attraverso una revisione del sostegno accoppiato nell’ambito della PAC, è fondamentale per dare una risposta ai settori più colpiti, come per esempio la produzione lattiera casearia in montagna” conclude l’assessore all’Agricoltura del Veneto.

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