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Giovani e disagio psicologico a causa del Covid: il Veneto corre in sostegno

Oggi la Giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera con cui vengono fissate le indicazioni alle aziende Ulss della Regione per la presa in carico multidisciplinare dei giovani e delle famiglie che attraversano situazioni di disagio psicologico conseguentemente agli effetti delle misure di contenimento della pandemia di Covid

Appare sempre più chiara, tra i genitori e gli specialisti, la drammatica correlazione tra Covid, misure per il suo contenimento e disagi psicologici sviluppati da ragazzi e bambini. Proprio per questo motivo, su proposta dell’assessore alla Sanità e ai Servizi sociali, oggi la Giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera con cui vengono fissate le indicazioni alle aziende Ulss della Regione per l’implementazione delle Unità Funzionali Distrettuali Adolescenti (UFDA). Si tratta dei servizi per la presa in carico multidisciplinare dei giovani e delle famiglie del Veneto che attraversano situazioni di disagio psicologico conseguentemente agli effetti delle misure di contenimento della pandemia di Covid.

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Il provvedimento dispone inoltre la ripartizione delle risorse tra le varie aziende sociosanitarie territoriali per complessivi 2.274.172 euro, suddivisi in 651.345 euro, riservati al reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali, e 1.622.827 euro per quello straordinario di psicologi. Saranno le aziende Ulss ad individuare nel loro ambito, almeno un distretto sociosanitario pilota dove avviare l’UFDA.

“Queste misure di contenimento della diffusione del Coronavirus hanno messo a dura prova la tenuta psicologica individuale e collettiva dei giovani”

“Con la diffusione del contagio e l’introduzione delle misure per prevenirlo – spiega l’assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin – i bambini e i ragazzi sono stati i primi a vivere, nel contesto scolastico, le conseguenze del distanziamento sociale e di altri provvedimenti. Queste misure di contenimento della diffusione del Coronavirus hanno messo a dura prova la tenuta psicologica individuale e collettiva dei giovani, complicata anche dalla assenza di relazioni indispensabili per la loro crescita in termini di benessere. Non solo c’è stata la chiusura delle attività scolastiche e l’attivazione della didattica a distanza, ma ai ragazzi sono state precluse moltissime altre forme di socializzazione, dallo sport all’attività nelle palestre e nelle strutture natatorie coperte, dalla visione nei cinema all’attività teatrale e altri intrattenimenti culturali, fino allo stesso riunirsi tra amici o altre forme di ricreazione. Una situazione così prolungata da assumere i contorni di un vero patimento”.

“Abbiamo l’obbiettivo di prenderci cura della persona e non del sintomo”

“Con l’approvazione di questa delibera – prosegue l’Assessore – abbiamo l’obbiettivo di prenderci cura della persona e non del sintomo. Diamo attuazione, infatti, a quanto prodotto dal Gruppo di Lavoro, coordinato dalla Unità Organizzativa Famiglia, Minori, Giovani e Servizio Civile della Direzione Servizi Sociali regionale che ha elaborato una proposta di piano che individua, quale ambito di intervento strategico su cui investire il servizio UFDA, ovvero una equipe multi-disciplinare aperta e disponibile a offrire consulenza e presa in carico agli adolescenti e alle loro famiglie in merito ai diversi possibili disagi e ai disturbi psichici legati alla pandemia in atto”.

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