Prosegue la strategia del governatore Luca Zaia per l’acquisto autonomo da parte del Veneto di vaccini sui mercati internazionali. Dopo il semaforo parzialmente verde dell’UE, la Regione avvisa l’AIFA: “Stiamo cercando quattro milioni di dosi sui mercati internazionali”
“Sì”. “No”. “Forse”. E’ proprio l’incertezza di queste risposte la miglior arma di Luca Zaia nel condurre la sua guerra lampo per assicurare al Veneto milioni di dosi dei differenti vaccini anti-Covid. Già di per sé la notizia di una regione che durante una pandemia si muove in maniera autonoma sui mercati internazionali rispetto allo Stato centrale per acquistare milioni di dosi di un farmaco vitale, è di quelle destinate a far discutere. Come infatti sta avvenendo. Ma la sensazione è che dietro ad un livello contingente e di facciata, ovvero l’attuale emergenza del Coronavirus, in realtà si voglia affermare un principio. Facendolo diventare, chissà magari un domani, prassi: il Veneto vuole fare da solo e, soprattutto, ha le risorse per farlo.
Definiamo il campo della questione scremandolo per un istante dalla semplice compravendita: trattative internazionali autonome, coordinamento indipendente con l’UE, presenza sui mercati internazionali, smarcamento negli approvvigionamenti da Roma. Un piccolo compendio di geopolitica. Autonoma.
L’acquisto autonomo dei vaccini come mezzo per affermare un principio di autodeterminazione. Principio che non piace proprio a nessuno a Roma, ma è difficile venir contestati apertamente se il tema è quello della salute dei cittadini. La sensazione è che dopo quella per l’autonomia, anche questa battaglia servirà a cementare il feeling pluricertificato dalle urne tra i veneti e il loro governatore. Ed esattamente come per l’autonomia, poco conta che il risultato arrivi. Definiamo il campo della questione scremandolo per un istante dalla semplice compravendita: trattative internazionali autonome, coordinamento indipendente con l’UE, presenza sui mercati internazionali, smarcamento negli approvvigionamenti di Roma. Un piccolo compendio di geopolitica. Autonoma.
“La guerra è il luogo dell’incertezza: tre quarti delle cose su cui è costruito l’agire in guerra è immerso nella nebbia di un’incertezza più o meno pesante” (Carl von Clausewitz)
A favore del Veneto, il fatto che ci si muova su di un terreno mai esplorato prima. “La guerra è il luogo dell’incertezza: tre quarti delle cose su cui è costruito l’agire in guerra è immerso nella nebbia di un’incertezza più o meno pesante”: recitava von Clausewitz nel suo “Della Guerra”. A non saper che pesci pigliare paiono solo la stranamente, sino ad ora, taciturna Roma assieme alla invece fin troppo loquace UE. Mentre Venezia si muove a tappe forzate con una strategia ben definita e stringente, basata proprio sull’avere spiazzato tutti. E così, dopo la dichiarazione degli scorsi giorni in cui si esprimeva parere contrario all’iniziativa del Veneto poiché in contrasto con l’attuazione del piano vaccinale continentale, l’Unione Europea è stata successivamente costretta a fare marcia indietro.
“Se parliamo di vaccini che non sono coperti dalla strategia vaccinale europea, allora Stati o Regioni possono concludere contratti con tali sviluppatori” (Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissione Europea)
Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissione Europea per la Salute, ha infatti dichiarato: “L’unica cosa che possiamo dire è che i vaccini che sono stati comperati o negoziati dalla squadra dei negoziatori, con la Commissione e gli Stati membri tutti coinvolti, sono parte del portafoglio e la strategia non permette negoziati paralleli. Questo è molto chiaro. Se invece parliamo di vaccini che non sono coperti dalla strategia vaccinale, cioè comprati, manufatti o prodotti da società con cui non abbiamo accordi di acquisto anticipato, allora Stati o Regioni possono concludere contratti con tali sviluppatori. Non c’è nulla nella strategia sui vaccini che lo impedisca”. Insomma se si tratta di partite comprate da terzi e rese disponibili o di vaccini autorizzati attinti dal surplus di produzione estraneo ai quantitativi pattuiti con l’UE, la cosa per le istituzioni europee si può fare. “Non nasconderemo i contratti come hanno fatto altri” – commenta maliziosamente Zaia.
Nel frattempo Friuli Venezia-Giulia ed Emilia-Romagna dichiarano di voler entrare nella partita. Rafforzando così ulteriormente la posizione di Zaia
La dichiarazione spiana la strada alle intenzioni di Zaia. Numerose le offerte dei produttori pervenute in queste ore a Venezia. Fitte le trattative. Anche da parte dei produttori della versioni cinese e di quella russa del vaccino. Esattamente le attenzioni che riceverebbe un piccolo stato sovrano. Nel frattempo la Regione Veneto ha indirizzato una lettera all’Agenzia Italiana del farmaco. All’interno la richiesta di “preventiva autorizzazione a poter negoziare l’acquisto e l’importazione con fornitori esteri di vaccini”, considerata “la carenza circa l’approvvigionamento”. Lo zen e l’arte del mettere le mani avanti. Anche Friuli Venezia-Giulia ed Emilia-Romagna dichiarano di voler entrare nella partita. Rafforzando così ulteriormente la posizione del governatore del Veneto.
“Sul mercato c’è un surplus di produzione di cui non ha tenuto conto chi ha condotto le contrattazioni, tra l’altro facendo schizzare in alto i prezzi, ma che può essere comprato da altri. Nessuno può vietarcelo”
“Non abbiamo potuto leggere gli atti degli accordi – incalza Zaia – perché sono stati secretati. Siccome però continuano ad arrivarci offerte, deduco che probabilmente l’Unione Europea non ha opzionato i quantitativi che stanno sopra quelle quote. Evidentemente sul mercato c’è quell’inoptato, un surplus di produzione di cui non ha tenuto conto chi ha condotto le contrattazioni, tra l’altro facendo schizzare in alto i prezzi, ma che può essere comprato da altri. Nessuno può vietarcelo”. “La stessa Ue – conclude il presidente della Regione – non ce l’ha proibito, ma anzi con la sua ammissione di impotenza ha implicitamente riconosciuto l’esistenza di un mercato alternativo”. Venezia si aggiudica al momento game e set. Opzionando la partita.

Walter Bruno Barison
19 Febbraio 2021 at 15:52
👍👏👏