All’Università di Padova arriva l’assistente virtuale per gli studenti: si tratta di un’intelligenza artificiale sviluppata da IBM. Risponderà alle domande e imparerà da solo in base alle interazioni
Nell’ambito di un percorso di sviluppo dei servizi offerti, l’Università degli Studi di Padova ha reso disponibile per i suoi studenti un assistente virtuale online. Abilitato dall’intelligenza artificiale di IBM Watson e basato su IBM Cloud, sarà disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Risponderà, in italiano e inglese, a domande relative alle immatricolazioni, carriera universitaria, contributi economici e agevolazioni.
“Abbattere tempi di attesa e burocrazia, digitalizzare servizi per renderli sempre più accessibili: questo è il senso di un’Università smart, a servizio dello studente – afferma Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova”.
L’assistente virtuale dell’Università di Padova “impara” dalle sue interazioni e attraverso il contenuto delle domande poste e delle precedenti conversazioni
“In questi anni – prosegue Rizzuto – abbiamo portato avanti un lavoro costante e prezioso di utilizzo delle nuove tecnologie a favore della comunità accademica. E l’assistente virtuale, che utilizza l’intelligenza artificiale di IBM, è un esempio concreto del nostro modo di operare. L’alto gradimento dimostrato già in fase di test dagli studenti coinvolti è segnale che la strada intrapresa è quella giusta. Una nuova opportunità per i nostri studenti, ancor più utile in un periodo di emergenza pandemica che limita gli spostamenti”.
L’obiettivo di questa soluzione innovativa, sviluppata da IBM Global Business Services utilizzando IBM Watson Assistant e basata su IBM Cloud, è quello di facilitare il lavoro della segreteria dell’università. Permettendo ai dipendenti della stessa di dedicare tempo e attenzione alle richieste più complesse e articolate. Allo stesso tempo, trattandosi di un servizio disponibile 24 ore su 24, è possibile accedere alle informazioni in qualsiasi momento. L’assistente virtuale “impara” dalle sue interazioni e attraverso il contenuto delle domande poste e delle precedenti conversazioni. I progettisti hanno sviluppato l’intelligenza artificiale durante il periodo della pandemia. Anche per dare la possibilità agli studenti, soprattutto quelli temporaneamente impossibilitati a recarsi personalmente a Padova, di interagire con l’università a cui sono iscritti.
Nel primo mese di sperimentazione l’assistente ha risposto a più di 250 domande. Ottenendo un “voto” di gradimento molto alto
“Abbiamo sempre lavorato per lo sviluppo e l’innovazione del nostro Paese, anche attraverso collaborazioni con le più importanti istituzioni accademiche” – spiega Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato IBM Italia.
“Siamo orgogliosi – prosegue Rebattoni – di supportare l’Università di Padova con un progetto che grazie alle capacità di AI e di elaborazione del linguaggio naturale di IBM Watson crea un modello di interazione con i servizi universitari. E che è stato pensato per supportare gli studenti e le loro esigenze soprattutto in questo periodo pandemico. Questo è un esempio di tecnologia al servizio di ognuno di noi per continuare le nostre attività in modo efficiente, sicuro e con qualità.” Nel primo mese di sperimentazione l’assistente ha risposto a più di 250 domande poste in linguaggio naturale scritto. Ottenendo un “voto” di gradimento molto alto da parte degli studenti selezionati per la fase di test.
La precisione nelle risposte verrà ampliata attraverso un processo di training e continuo miglioramento. Si tratta di un virtuoso processo incrementale
Il funzionamento dell’assistente virtuale è basato su una chat interattiva. L’utente pone una domanda in linguaggio naturale scritto. L’assistente risponde sempre sotto forma di chat per le seguenti tematiche: immatricolazioni, carriera universitaria, contributi economici e agevolazioni. La precisione nelle risposte verrà ampliata attraverso un processo di training e continuo miglioramento. Si tratta di un virtuoso processo incrementale. Utile per far fronte alle necessità delle scuole di ateneo e/o di altre strutture che necessitino di erogare informazioni ai propri utenti attraverso le medesime funzionalità. Inoltre, l’assistente virtuale è in grado di migliorare la precisione delle risposte fornite tramite un meccanismo di apprendimento automatico. In ottica evolutiva, si definiranno ulteriori funzionalità e canali comunicativi.
Il progetto rientra nell’ambito dei numerosi interventi finalizzati alla transizione digitale dell’Università di Padova. Tramite la reingegnerizzazione e semplificazione dei processi, possibile grazie all’implementazione di nuove piattaforme e servizi digitali a disposizione di studenti e personale operante in Ateneo. Questo repentino salto nell’era digitale è stato possibile grazie al team di sviluppatori software dell’Ufficio Applicativi dell’ASIT di Ateneo.

