A Rovigo c’è una chiesa molto particolare, che nasconde una storia antica, ricca di devozione: la Rotonda
Il Veneto è ricco di chiese uniche nel loro genere, centro di culto e devozione. Una di queste è senza dubbio “La Rotonda” a Rovigo. Si tratta di una chiesa intitolata alla Visitazione di Maria, ma conosciuta da abitanti del luogo e turisti semplicemente, appunto, come “La Rotonda”.
Questo nome deriva dalla pianta ottagonale, molto diversa da quella a croce latina che vantano la maggior parte delle chiese. La sua storia inizia tra il Cinquecento e il Seicento, ai tempi in cui Rovigo era già una delle città più fiorenti della Repubblica di Venezia.
La Rotonda, una chiesa costruita per una Madonna col Bambino miracolosa
Lo scopo per cui venne costruito l’edificio è quello nobilissimo di conservare e onorare l’immagine della Vergine che ormai era diventata oggetto della devozione popolare. Essa si trovava in un piccolo oratorio costruito lungo la recinzione dell’orto dei frati Minori Conventuali di S.Francesco nella zona orientale della città.
Tuttavia, quella era una dimora troppo spoglia e scarna per un così importante. L’effige della Madonna col Bambino in questione era addirittura ritenuta miracolosa. Secondo i resoconti popolari, in seguito a un’epidemia, i fedeli che giungevano a rendere omaggio alla madonna miracolosa erano talmente tanti, da far sorgere il bisogno di un nuovo luogo di culto.
Le autorità cittadine chiamarono i migliori architetti del tempo per realizzarla, come Francesco Zamberlan, primo proto dell’Arsenale di Venezia e collaboratore dell’architetto Andrea Palladio. Fu lui a fornire i progetti e seguire i lavori della Rotonda. La posa della prima pietra avvenne il 13 ottobre 1594, alla presenza di Monsignor Laureti.
L’edificio vanta una pianta circolare, illuminata da tre finestroni per lato, che terminano con un cornicione in pietra a modiglioni. C’è anche un bellissimo portico inferiore con colonne di ordine tuscanico senza base e unite da balaustra. Su questo portico sono presenti 80 iscrizioni provenienti da edifici demoliti.
