Dopo la tragedia sulla Marmolada, il “bollettino di guerra” dei morti in montagna non è finito. Un escursionista spagnolo è caduto dall’Alta Via n.1
Dopo la tragedia sulla Marmolada, i nostri monti continuano a mietere vittime. È stato ritrovato morto l’escursionista spagnolo ricercato da ieri su richiesta del fratello. Non presentatosi al suo posto di lavoro a Londra, dove risiede, il famigliare ha avviato le ricerche da parte del Soccorso Alpino. Percorrendo in solitaria il lungo percorso dell’Alta via n.1 delle Dolomiti, al termine della traversata il trentenne spagnolo ha sbagliato sentiero, cadendo nel vuoto. I soccorsi non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
L’Alta Via n.1
L’Alta Via delle Dolomiti n. 1 si snoda lungo un percorso di circa 125 km e 7.300 m di dislivello in salita. E’ costituita da 12 tappe e collega il Lago di Braies, in Val Pusteria – provincia di Bolzano, con Belluno. Il percorso attraversa i rifugi Biella, Sennes, Pederù, Lavarella e Fanes. Il percorso attraversato dallo sfortunato escursionista spagnolo si è svolto probabilmente sul grande altopiano lunare tra il Monte Cristallo e la Croda Rossa d’Ampezzo.
Continuano le ricerche sulla Marmolada
Da quanto riporta invece L’Ansa, piano piano, stanno ricomparendo persone che erano state date per disperse nella tragedia di domenica sulla Marmolada. Due alpinisti francesi che sono stati sfiorati dalla frana di ghiaccio, hanno raccontato che, “in quel drammatico momento, sulla via normale c’erano almeno 12 persone. Un numero che, calcolando i decessi ufficiali con i nomi delle persone che sono state cercate dai parenti, viene considerato realistico”. Gli inquirenti stanno continuando ad ascoltare diversi testimoni, proprio per cercare di capire quante persone si trovassero sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco.
Andrea Bonazza

