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Verona: la Belle Époque dell’enogastronomia partirà dalla Stazione frigorifera voluta dal Fascismo

stazione frigorifera verona

Conclusi a Verona i lavori di restauro dell’ex Stazione frigorifera, la “ghiacciaia” degli ex Magazzini Generali. Diventerà uno spazio di 13mila metri quadrati, con apertura prevista a settembre. Non solo come punto vendita dedicato al food e alla ristorazione, ma anche come luogo di arte e cultura

Si sono conclusi a Verona i lavori di restauro dell’ex Stazione frigorifera in via Santa Teresa, la “ghiacciaia” degli ex Magazzini Generali, esempio di archeologia industriale, inaugurata nel 1930. Progettata e realizzata dall’ing. Pio Beccherle, fu la più grande stazione di refrigeramento dell’epoca in Europa con ben 10.000 mq di celle refrigerate. Fu in grado di servire il mercato estero di tutto il Nord Europa – dalla Germania, all’Inghilterra, alla Francia, alla Svizzera ai Paesi Bassi fino alla Scandinavia.

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Voluta dal Fascismo su richiesta diretta e congiunta delle Camere di Commercio di Verona e di Monaco di Baviera, città con cui il capoluogo scaligero ha sempre avuto un florido commercio. Fu lo stesso Benito Mussolini a sposare l’idea, raccomandandosi che fosse realizzata il più celermente possibile. Un vero e proprio gioiello della tecnica, con piattaforma rotante per il caric,o integrata con la ferrovia.

Proprio per le potenzialità di questa struttura d’avanguardia per quegli anni, nel 1929 una delegazione veronese tentò di promuovere a Roma la candidatura di Verona e dei suoi Magazzini al ruolo di hub commerciale principe in Italia per il commercio con l’estero.

Nelle prossime ore avverrà la consegna delle chiavi dal Fondo Verona Property che ha realizzato l’intero intervento di recupero nell’area di fronte a Veronafiere, a Eataly, il brand enogastronomico dell’imprenditore Oscar Farinetti che, dopo aver inaugurato diverse sedi in tutto il mondo, ha deciso di investire nella città scaligera.

A farla da padrona sarà l’area centrale circolare, sovrastata dalla famosa cupola, che l’architetto Mario Botta trasformerà nel ‘grande fuoco’

Un investimento di circa 60 milioni di euro per restaurare l’edificio in ogni sua parte, dotandolo dei più moderni standard tecnologici e conservandone tuttavia gli elementi architettonici da tutelare. Uno spazio di 13mila metri quadrati, con apertura prevista a settembre. Non solo come punto vendita dedicato al food e alla ristorazione, ma anche come luogo di arte e cultura, con aree dedicate ai giovani artisti emergenti. Al piano superiore infatti sarà ospitata un’area museale con mostre itineranti.

A farla da padrona sarà l’area centrale circolare, sovrastata dalla famosa cupola, che l’architetto Mario Botta trasformerà nel ‘grande fuoco’. Si tratta dello spazio principale dell’intero edificio. Quello riservato alla cucina e alla ristorazione e in cui cittadini e turisti potranno accedere liberamente per assaporare le diverse specialità e prodotti proposti. Dall’area circolare si diramano gli otto bracci che portano ai locali riservati ai produttori e alla preparazione del cibo. In parte di essi saranno ospitate appunto le opere e i lavori di giovani artisti emergenti. A gestire la parte museale sarà una Fondazione di Eataly, che curerà non solo gli allestimenti ma anche la parte dedicata agli eventi. (ANSA).

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