Sono molte le famiglie che decidono di ospitare i profughi ucraini provenienti dalle zone di guerra, le istituzioni si adoperano per dar loro un aiuto economico
È arrivato domenica l’ultimo pullman con a bordo 48 profughi ucraini. Si tratta, per la maggior parte, di mamme e bambini, con un gruppo di orfani. A prendersene cura è la rete coordinata dal Centro di servizio per il volontariato di Vicenza insieme a Otb Foundation, alle associazioni Il Ponte Mict e Dialòg.
Sono loro a tenere il conto di questa emergenza umanitaria e a dare rifugio a chi fugge dal conflitto. Ad aiutarli, tante famiglie, oltre un gentinaio che decidono di ospitare i profughi ucraini in difficoltà. Un bell’esempio di solidarietà anche se non basta.
Le famiglie venete ospitano più di 400 profughi ucraini, ma non basta, serve un aiuto economico
La direttrice del CSV di Vicenza, Maria Rita Dal Molin ha messo in evidenza la necessità di aiutare economicamente queste famiglie che decidono di prendersi l’impegno di ospitare un rifugiato. Naturalmente, in caso mancassero gli alloggi saranno le istituzioni a dover intervenire.
Si è così deciso di partecipare al bando che ha pubblicato il dipartimento della Protezione civile. L’intento è quello di stanziare fondi “per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse per l’accoglienza diffusa a beneficio delle persone provenienti dall’Ucraina”.
Si cerca di aiutare anche tutti quei profughi che hanno deciso di mettersi in salvo autonomamente
Entro il 22 aprile, i soggetti del terzo settore avranno la possibilità di mettere a disposizione da 300 a 3.000 posti. Il costo pro-capite rimborsabile è di 33 euro. Non è ancora chiaro come dovranno essere gestite le risorse, ma l’obiettivo è quello di sostenere le famiglie, anche se il bando parla di nuovi arrivi», spiega Dal Molin
Allo stesso tempo non si sa ancora come gestire i profughi che si sono messi in salvo autonomamente. Si parlava di dar loro un contributo di 300 euro per adulto e 150 per i bambini, per un periodo di massimo tre mesi, per far fronte all’emergenza.
L’aiuto delle associazioni di volontariato per i profughi ucraini copre ogni settore
Le associazioni non smettono di aiutare in questa emergenza umanitaria, per una solidarietà che cerca di abbracciare tutte le fasi di questo conflitto. Si va dalla raccolta di materiale scolastico, a farmaci, abiti, denaro, ma anche mediazione linguistica e assistenza sanitaria.
Il CSV ha aperto anche una raccolta fondi, arrivata a 3.449 euro. Siamo riusciti, tra privato e pubblico, a unire le forze in un’esperienza che sta dando aiuto a tante persone», ha commentato Arianna Alessi, vicepresidente di Otb Foundation, un’organizzazione che si è fatta carico delle spese di trasporto e dell’ospitalità di circa 70 persone.
