Sono 800 i soldati americani partiti verso il fronte dell’est dalle basi USA dislocate in Veneto a causa della guerra tra USA e Russia
Il risveglio di oggi, 24 febbraio è stato un risveglio di Guerra tra Russia e Usa. Le Forze armate di mezzo globo sono in allerta; con le truppe russe che entrano in Ucraina, dalle basi americane presenti sul suolo italiano partono i soldati che andranno a contrastare l’avanzata russa. In particolare da quelle venete, partiranno ben 800 soldati.
Si tratta dei soldati americani di stanza a Vicenza, presso la caserma Ederle e Del Din. Appartengono alla 173ª brigata aviotrasportata Usaf. Gli 800 soldati saranno destinati alla Lettonia dove andranno a unirsi alle truppe della Nato, riunite per contrastare la Russia in Ucraina.
I soldati americani saranno impiegati nel conflitto con la Russia e andranno a unirsi alle forze della NATO
A comunicare questa decisione è lo stesso comando della 173ª brigata, in una nota ufficiale. «Questo riposizionamento serve a garantire ai nostri alleati e partner il nostro solido impegno nei confronti della Nato a fronte degli eventi in atto».
Inoltre, sempre il comando americano presente a Vicenza, con due caserme, precisa che sia la 173ª Brigata, sia il 503° reggimento, sia il 2° battaglione hanno condotto in passato esercitazioni militari in collaborazione con le forze lettoni.
Le tempistiche sono stringenti, i soldati delle caserme di Vicenza, impiegati nel conflitto in Ucraina, partiranno la settimana prossima
Molti si chiedono quando avverrà questo dispiegamento di forze. La crisi mondiale in atto potrebbe far pensare a un trasferimento immediato, ma comunque sono operazioni che richiedono il loro tempo, dunque, secondo le parole del comando, i soldati verrano trasferiti in Lettonia entro «questa settimana».
Ebbene, quella caserma che forse in molti avevano cominciato a immaginare quasi come il naturale “arredamento” della città, mostra il suo carattere di proiezione bellica statunitense. I soldati americani, in caso di guerra, partono sempre da lì.
