Ben otto chili di sigarette di contrabbando sono state trovate e confiscate all’aeroporto veneto
Scovato nell’ambito dei controlli sui passeggeri in transito presso l’Aeroporto San Giuseppe di Treviso, un grosso quantitativo di sigarette prive di monopolio. Il tabacco sequestrato non per forza era destinato al contrabbando, ma probabilmente era ad uso personale. La scoperta è stata effettuata dai funzionari dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli. Gli operatori hanno intercettato circa 8 chilogrammi di sigarette non dichiarate, disponendone il sequestro.
Sigarette erano all’interno dei bagagli di una cittadina romena
Le sigarette di contrabbando corrispondono in totale al peso di 8.450 grammi, pari a 570 pacchetti. Il tabacco era stato occultato alla rinfusa nel bagaglio a mano e quello da stiva. La passeggera arrivata in Italia con un volo da Bucarest era diretta nella città inglese di Manchester.
Non è la prima volta che la dogana italiana effettua questo tipo di confisca. Nel periodo della pandemia però, i sequestri erano notevolmente diminuiti. Il fatto che le sigarette fossero destinate a Manchester non toglie che l’operatività della sicurezza italiana aeroportuale rimane comunque tra le migliori al mondo. A maggio la Guardia di Finanza sequestrò ad Imperia un grosso quantitativo di sigarette di contrabbando in possesso di un cittadino bulgaro.
Cosa prevede la legge
Trattandosi di introduzione non dichiarata nel territorio nazionale di tabacchi lavorati esteri, per una quantità inferiore a 10 kg, si è proceduto, in base al comma 2, dell’articolo 291 bis del Dpr 43/1973, modificato dal DLgs. 8/2016, a comminare una sanzione amministrativa pari ad Euro 5,16 per ogni grammo convenzionale di Tle detenuto, per un totale di 50.000 Euro. Insomma, sicuramente la signora romena avrebbe risparmiato di più andando al tabacchino.
Demetra Core

