La follia della guerra, forse anche a causa delle infelici e provocatorie esternazioni della nostra diplomazia, non risparmia il cippo in Russia che ricorda tutti i Caduti nella Seconda Guerra Mondiale. Era stato collocato dall’Associazione Nazionale Alpini
A Rossosch, la città russa che fu sede del Comando del Corpo d’armata alpino nel 1942, è stato distrutto e sfregiato col simbolo della Z bianca il cippo che ricorda tutti i Caduti nella Seconda Guerra Mondiale. Il cippo era stato collocato dall’Associazione Nazionale Alpini davanti all’Asilo “Sorriso”. Una bellissima struttura per l’infanzia che ospita 180 bambini, costruita nel 1993 dai volontari alpini e donata alla città in segno di riconciliazione e fratellanza. Sul piccolo monumento si trovavano, stilizzati e sovrapposti, un cappello alpino e la stella simbolo dell’Armata russa. Mentre la targa sotto di essi ricordava “Da un tragico passato un presente di amicizia per un futuro di fraterna collaborazione”.
“Questo sfregio è una ferita nell’animo di tutti coloro credono nei valori della pacifica convivenza”
Che un simbolo di pace e fraternità, costruito da chi come gli Alpini ha conosciuto la guerra, venga sfregiato e distrutto da chi si ostina a portare avanti un’altra guerra è un messaggio terribile. Che, insieme alla morte di tante persone, una volta di più, ci dice che questo assurdo conflitto deve trovare al più presto la parola fine”.
Così il Presidente della Regione del Veneto commenta la notizia dell’oltraggio al cippo in ricordo di tutti i Caduti, costruito a Rossoch dall’ANA.
Zaia: “Esprimo tutta la mia solidarietà agli Alpini dell’Ana”
“Quel luogo è testimone dei combattimenti della seconda guerra mondiale” – prosegue il Governatore. “Ma anche di solidarietà, riconciliazione, fratellanza tra coloro che si erano combattuti. Il cippo sfregiato sorge di fronte all’asilo costruito dai volontari delle nostre Penne nere a distanza di mezzo secolo dal secondo conflitto mondiale. Questo sfregio è una ferita nell’animo di tutti coloro credono nei valori della pacifica convivenza. Esprimo tutta la mia solidarietà agli Alpini dell’Ana. Certo il loro spirito e la loro forza d’animo saranno pronti a restaurare il monumento. Quando, come ci auguriamo, anche questa triste guerra sarà finalmente conclusa”.

