Proseguono le anomalie nella trasparenza sull’efficacia dei vaccini da parte delle Big Pharma e degli enti regolatori. Un pool di avvocati italiani ha chiesto chiarimenti sui dati, ma la risposta dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, è stata raggelante: “segreto militare”. Sergio Berlato (FDI-ECR): “In Europa, ormai, più che parlare di scienza, pare si stia parlando di business”
“L’Europa vuole dare i nostri dati sanitari alle Big Pharma, però svelare i dati delle case farmaceutiche a noi cittadini è proibito. Questo, infatti, secondo l’Europa potrebbe pregiudicare il processo decisionale sull’autorizzazione ai vaccini anti Covid e potrebbe violare, addirittura, il segreto militare”. E’ tutta in questo paradosso la denuncia di Sergio Berlato, Deputato italiano al Parlamento europeo MEP nel Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei. La vicenda è stata riportata in questi giorni da Il Fatto Quotidiano: le case farmaceutiche sono obbligate a presentare periodicamente i rapporti sulla sicurezza dei vaccini anti covid che producono. C’è una determina dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, a stabilirlo. Ed è stata pure pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Peccato che queste relazioni sui vaccini Pfizer-Biontech, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson sembrano essere un segreto di Stato. Due associazioni di promozione sociale Idu (Istanza diritti umani, di Novara) e Dus (Diritti umani e salute, di Roma) avevano fatto richiesta di visionare questi dati.
“I dati? Ema ci ha opposto un diniego. Indicando tre motivi”
Lo racconta Enzo Iapichino, uno dei legali delle associazioni. Che l’Aifa, l’agenzia italiana, ha rimandato all’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali: “Ema ci ha opposto un diniego. Indicando tre motivi. Primo: i report non possono essere divulgati per non pregiudicare il processo decisionale sull’autorizzazione incondizionata. Secondo: rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all’ordine pubblico e al segreto militare. Terzo: l’interesse di non incidere sulla decisione finale, che riguarda appunto l’autorizzazione, prevale sull’interesse pubblico. Assurdo. Perché in Italia abbiamo intere categorie obbligate a vaccinarsi”.
L’on. Berlato: “Pare una teoria assurda e poco chiara”
L’on. Sergio Berlato non ci sta: “L’ennesima follia dispotica presentata dall’Europa con un’aurea salvifica, quando in realtà è un vero e proprio controllo di massa. Pare una teoria assurda e poco chiara. In che modo i cittadini europei potrebbero influenzare il regolatore? Stiamo solo parlando di condivisione delle conoscenze finora acquisite. Per non parlare poi del segreto militare, in che modo questi dati potrebbero condizionare il conflitto in corso? In Europa, ormai, più che parlare di scienza, pare si stia parlando di business”.

(“Articolo redazionale a pagamento offerto dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei”)
