Passeggiando per Verona, a pochi passi da piazza Bra e prendendo via dei Mutilati, si arriva davanti a un edificio dal chiarissimo stile fascista. È la Casa del Mutilato, progettata dall’architetto Francesco Banterle e inaugurata nel 1934.
Millenovecentotrentaquattro
La Casa del Mutilato venne inaugurata alla presenza degli onorevoli: Carlo Delcroix, Medaglia d’Argento al Valor Militare e deputato del Partito Nazionale Fascista, Luigi Lojacono, docente universitario e deputato del PNF, ed Edoardo Malusardi, sindacalista e anch’esso deputato del partito di Mussolini.
MVTILAVIT NOSTRIS RECREAT PATRIA
Sul portale della Casa del Mutilato troviamo, all’interno di un arco trionfale, le simbologie marmoree sacre alla Grande Guerra. Elmetti, baionette, corone e foglie d’alloro e di quercia, gladi romani, corone di filo spinato e ramoscelli d’ulivo, fasci littori etc. Il tutto sormontato dalla scritta in latino: MVTILAVIT NOSTRIS RECREAT PATRIA e da un bassorilievo raffigurante la Vittoria alata.
La fierezza scolpita nel bronzo
A guardia del portale d’ingresso della Casa del Mutilato vi sono due bellissimi gruppi scultorei in bronzo. Rappresentano due soldati feriti sorretti da altri due militi che esaltano nella postura la propria fierezza. In prima battuta queste statue vennero scolpite nella pietra di Quinziano dallo scultore Ruperto Banterle, fratello dell’architetto, per poi essere sostituite con le attuali in bronzo nel 1960.
Lo sfregio agli eroi
All’interno della Casa del Mutilato vi è ancora oggi la sede dell’associazione degli invalidi di guerra e, addirittura, il mobilio originale degli anni Trenta. Questo sì, significa valorizzare realmente la storia di un luogo; senza troppe fesserie apologetiche o censure talebane. A dire il vero però qualcosa di brutto si trova. Qualche ragazzino ha infatti imbrattato con alcune scritte il portone dell’immobile ma senza alcuno sfondo politico. Solo l’immaturità di facili ribellioni e, probabilmente, la mancata educazione persa in qualche scuola ostaggio di professori troppo distratti.
L’incuria che avanza
Attualmente la struttura presenta qualche segno di usura del tempo. Probabilmente in quanto rimasta chiusa anch’essa a causa dei vari lockdown che l hanno soffocato l’Italia. Alcune erbacce sono cresciute tra gradoni e blocchi su basamento, gradinate, tetto e balconata della Casa del Mutilato.
La nuova giunta se ne prenderà cura?
Ci auguriamo che la nuova amministrazione scaligera provvederà presto alla riapertura e tutela di questo magnifico edificio monumentale dedicato ai nostri caduti. Ma visti gli attuali interessi del neo-eletto sindaco veronese, con la sua compagine di centrosinistra, ne dubitiamo fortemente.
Andrea Bonazza

