In arrivo a Verona la consueta fiera della caccia, ma gli animalisti promettono battaglia. Tra minacce e intimidazioni
A Verona sta per arrivare Eos, European Outdoor Show, la rassegna dedicata alla caccia, al tiro sportivo, a pesca e nautica. Ma la tensione è già alle stelle. Comincerà il 30 aprile, alla Fiera di Verona, ma le polemiche sono già cominciate. Eloquente è lo striscione affisso che recita: «Cacciatore scappa! Sabato 30 aprile tutti a Verona!».
A organizzare la protesta è Sinergia Animalista che ha lanciato per quel giorno «un presidio davanti alla Fiera, dove si terrà un’expo di strumenti e accessori per chi ama uccidere e tormentare Animali». Almeno stando alle parole della stessa associazione animalista.
La protesta contro la fiera della caccia veronese arriva anche in Lombardia
Ma questa non è l’unica protesta. Sono ormai un paio di settimane che in città sono spuntati degli adesivi anti-caccia (in particolare nella zona di Porta Nuova, Municipio, Arena e Fiera). In più, proprio alla fiera è stato innalzato un manifesto che apostrofa i cacciatori come “la feccia della società”.
La protesta ha valicato anche i confini veneti, arrivando anche in Lombardia. Infatti, lo striscione di cui parlavamo è stato esposto nei pressi di Busto Arsizio. Secondo il pensiero animalista, infatti, «la caccia distrugge l’ambiente ed è pericolosa» e «la mostra mercato venatoria di Verona è organizzata da addetti del settore: dietro la caccia c’è sempre il lucro».
Eos non si fa intimorire e promette che si tutelerà in ogni caso e in ogni sede possibile
Dall’altra parte, gli organizzatori della fiera non si lasciano certo intimorire. Eos intendere difendere il suo evento a Veronafiere da qualunque possibile attacco. Dopotutto, l’organizzazione dietro questa fiera non è certo da poco. Si tratta di 60mila metri quadri di superficie espositiva.
Eos ha sostenuto di non aver intenzione di subire in silenzio le azioni intimidatorie degli animalisti. Secondo Eos, non sono altro che «in ricerca di notorietà e che non esitano a usare le maniere forti per ottenerla». Per tutelarsi, Eos, la fiera della caccia, ha denunciato i fatti ai carabinieri di Mestrino e alla questura di Verona.
«Gli animalisti sono solo in cerca di notorietà» sostengono gli organizzatori della Fiera della Caccia
«I militanti di Centopercento Animalisti sono liberi di manifestare il proprio pensiero e il proprio dissenso verso un’attività che non condividono, ma non si può tollerare che offendano gratuitamente o, peggio ancora, minaccino i cacciatori. Disporremo tutte le misure affinché lo svolgimento della fiera sia sereno e sicuro non solo dal punto di vista sanitario, ma anche sicuro e protetto da manifestazioni e incursioni da parte di gruppi che cercano ogni scusa per attaccare cacciatori e pescatori». Sono le parole degli organizzatori, che accenderanno sicuramente nuove polemiche.
