Il Governo sta per varare il decreto con le nuove restrizioni in vigore da lunedì 15 marzo al 6 aprile. Queste le richieste presentate dal Governatore del Veneto Luca Zaia al premier Draghi: “Si parli innanzitutto di chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Dai zero anni in su”
Il nuovo decreto legge, non un DPCM questa volta, del governo Draghi introduce restrizioni molto più severe rispetto a quelle attuali. Sarà in vigore da lunedì 15 marzo al 6 aprile. Prevede una Pasqua blindata, esattamente come lo scorso Natale. Dal 3 al 5 aprile (4 compreso) tutta Italia sarà in zona rossa. Anche i giorni di Pasqua e Pasquetta quindi. Per quanto riguarda le visite a parenti e amici: la bozza consente all’interno della regione, lo spostamento verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni. Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5. Nell’incontro tra Regioni e Governo, anche il presidente del Veneto Luca Zaia ha presentato le sue richieste. Prima fra tutte, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. La regione da lunedì rischia infatti di essere in zona rossa. “Oggi al governo ho detto alcune cose – spiega Zaia – che preferisco dire a voce anche a voi piuttosto che poi leggiate agenzie, magari passate da qualche manina maldestra. Perché ogni tanto vedo dichiarazioni che non ho fatto”. Il governo sembra voler lasciare la responsabilità della chiusura degli istituti scolastici in carico alle regioni. E Zaia questa responsabilità pare non avere problemi a prendersela.
Non c’è più il clima di marzo. Non possiamo accollare colpe ai cittadini. Dobbiamo capire che i cittadini sono stremati da un anno di restrizioni, di problemi, di problemi economici.
“Preso atto della situazione – racconta Luca Zaia – e precisato che è problematica ma che la possiamo risolvere e dobbiamo venirne fuori velocemente, ho posto delle questioni: intanto che non c’è più il clima di marzo. Questo l’abbiamo detto tante volte. Non possiamo accollare colpe ai cittadini. Dobbiamo capire che i cittadini sono stremati da un anno di restrizioni, di problemi, di problemi economici. Ho ricordato che il Veneto ha perso 60mila posti di lavoro. Ma non solo di chi la sta pagando dura come in generale le imprese che hanno diminuzione dei loro traffici commerciali dati dalla chiusura delle frontiere piuttosto che del loro business”.
In una regione a forte vocazione turistica come il Veneto alcuni comparti, come quello del turismo o quello della ristorazione, sono allo stremo. E il governatore Zaia lo sa bene: “Bar e ristoranti hanno avuto una punizione oltre misura. Ma parlo anche delle tante imprese che non hanno più aperto. Pensate alle palestre piuttosto che al mondo del divertimento. Agli spettacoli viaggianti. C’è una pletora di attività che non ha più visto luce”.
“Ho chiesto che davanti a queste misure, lo dico con forza, che davanti a zone rosse si parla innanzitutto di chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Dai zero anni in su”
Zaia ha poi chiesto un modo differente di procedere proprio nei modi delle comunicazioni, che sino ad ora hanno sempre lasciato cittadini e imprese in balia dell’incertezza. “Si faccia una comunicazione istituzionale che dia una prospettiva – invoca ancora Luca Zaia – L’argomento è il decreto legge che stanno discutendo in questi minuti al governo. Che si indichi una prospettiva. Che si dica inizia qui, finisce lì e fine. Io capisco che nessuno ha la sfera della verità. Però è pur vero come ho detto oggi che noi dobbiamo dare comunque una prospettiva di programmazione a tutti”.
Ma è sulla chiusura delle scuole che il governatore del Veneto mantiene la sua posizione rigorista: “Ho chiesto che davanti a queste misure, lo dico con forza, che davanti a zone rosse si parla innanzitutto di chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Dai zero anni in su. E’ fondamentale quindi che con questo decreto il tema dei congedi parentali, dei bonus baby-sitter e di tutto quello che ne deriva per dare un minimo di luce in fondo al tunnel. Ho proprio parlato della questione dei genitori. Delle mamme e della difficoltà della gestione. Perché sono genitori lavoratori che magari contavano su una scuola dell’infanzia piuttosto che su altre modalità che oggi non possono più affrontare.
“Il sostegno alle imprese lo vogliamo vedere materialmente”
Infine Luca Zaia ha voluto rassicurazioni sugli aiuti alle imprese e ha ribadito la necessità di un unico speaker del Governo riguardo all’emergenza Coronavirus: “Il sostegno alle imprese lo vogliamo vedere materialmente. Dobbiamo recuperare tutta una fiera di di Ristori e di indennizzi non previsti dai passati DPCM. Chiedo che ci sia uno speaker ufficiale delle istituzioni che rappresenti la posizione scientifica. C’è necessità che si parli alla popolazione in maniera assolutamente rispettosa di quelle che sono le ansie. E quindi è giusto che i cittadini abbiano le informazioni”. Lunedì scopriremo quali richieste del Veneto il premier Draghi abbia voluto recepire, e quali invece no.

