Entro la fine del mese, i musei italiani dovranno restituire le opere d’arte che avevano in prestito dall’Ermitage di San Pietroburgo
Il terreno del conflitto contro la Russia si sposta sul piano dei musei. L’Ermitage ha chiesto all’Italia la restituzione delle sue opere. Si tratta di capolavori prestati a diversi musei italiani, come Palazzo Reale a Milano e la Fondazione Fendi a Roma, per delle esposizioni temporanee.
Il Veneto, però, non è escluso da questa controversia. Infatti, il 26 febbraio è stata inaugurata a Rovigo, Palazzo Rovella, una splendida esposizione di Kandiskij. Buona parte delle 80 opere in esposizioni vengono proprio dell’Ermitage, che ne ha richiesta l’immediata restituzione.
Le mostre di Milano e Roma contenente opere provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo
Anche, la “Giovane donna” di Picasso, ammirabile (per la prima volta in Italia) nella mostra “Pablo Picasso Giovane donna 1909” a Roma, proviene dall’Ermitage, che ne ha richiesto la restituzione. A Milano, invece, vengono custoditi i quadri di Tiziano, provenienti sempre da San Pietroburgo, in una mostra dal titolo: “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano”.
«In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia» e «l’ Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura»: queste le parole del direttore del museo di San Pietroburgo, che si è rivolto direttamente agli organi competenti.
La richiesta di restituzione delle opere da parte del museo di San Pietroburgo
«Dobbiamo riprendere gli oggetti dell’ Ermitage che sono esposti a Palazzo Reale nella mostra ‘Tiziano e l’immagine della donna’». spiega Mikhail Piotrovsky. «Il nostro agente di trasporto si occuperà di tutte le disposizioni necessarie. Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione».
Queste sono le conseguenze della presa di posizione dell’Italia in questa guerra. E lo spiega molto bene Maurizio Cecconi, segretario dell’Ermitage Italia. «Ermitage Italia ha condannato fin dal primo giorno l’invasione russa dell’Ucraina. Abbiamo anche interrotto ogni iniziativa in corso con il Museo di San Pietroburgo nella sua dimensione di Ente di Stato». L’arte diventa quindi come geopolitica.
Le restituzioni sono la conseguenza della presa di posizione contro la Russia adottata dai musei italiani
«Rimaniamo in contatto con gli studiosi, i ricercatori, gli artisti, gli intellettuali e tutte le persone che da sempre hanno collaborato con l’Italia dentro e fuori il Museo Ermitage per assicurare loro la nostra voce e la nostra vicinanza in un momento così difficile. Seguiamo in particolare le loro prese di posizione contro questa guerra; con solidarietà non rinunciando ad una relazione che in tempi così duri vuole mantenere una speranza di pace».
Come conseguenza, l’Ermitage ha chiesto che le opere le vengano restituite entro la fine del mese. «Il ministero non ha competenza in materia; sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d’Italia. Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite». Sono queste le parole de Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
