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Luci comunali del Veneto spente a causa del caro bollette

Clamorosa protesta dei sindaci contro il caro bollette: spegnere le luci dei monumenti più importanti delle città venete per un’ora

Il caro bollette arriva anche a toccare le casse comunali, che per protesta spegneranno le luci per un’ora il 10 febbraio. Come se non bastasse, il comune di Dueville, in provincia di Vicenza, ha già deliberato in merito ai “lampioni alternati”. Anche se ci sono ormai i led, il caro bollette è una realtà anche per i comuni.

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Anci Veneto ha considerato un conto di 140-150 milioni di euro che vanno reperiti entro la fine dell’anno. Si parla di un 50% in più secco. Ecco perché le amministrazioni comunali hanno pensato di attuare un blackout programmato. Infatti, vedremo l’Arena di Verona e Ca’ Farsetti a Venezia avvolte dalle tenebre.

Città e monumenti avvolti dalle tenebre, come sarebbero se alle amministrazioni comunali mancassero i soldi per l’energia, a causa del caro bollette

Si tratta di dare un forte segnale della preoccupazione dei sindaci per il caro bollette. I primi cittadini, infatti, sono molto preoccupati per le finanze comunali, temono di dover tagliare i servizi essenziali a fronte del caro bollette. Infatti, questi soldi erano già pronti per essere investiti nel sociale invece saranno “devoluti” alle aziende elettriche per pagare le bollette.

Il sindaco di Treviso e presidente regionale di Anci, Mario Conte, sulle pagine del Corriere Veneto si dispera: «Se penso che con la battaglia sui bandi per la rigenerazione urbana ne abbiamo portati a casa 305 e una metà evaporerà per pagare le bollette…». Anche a Treviso è prevista l’adesione alla protesta dei sindaci, con lo “spegnimento” di Piazza dei Signori.

Una protesta, quella dei sindaci veneti, che vuole essere un atto simbolico

«Un atto simbolico che ci permetterà di rappresentare cosa sarebbe la nostra città avvolta nel buio. Il rischio che si arrivi a dover risparmiare sull’illuminazione e il riscaldamento, però, è concreto». Infatti, le bollette di Rreviso passeranno da 500mila euro a fra 1,2 milioni e 1,5 milioni.

I sindaci ne hanno parlato anche con Matteo Salvini, in attesa dell’intervento annunciato da Draghi. Il ministro bellunese Federico D’Incà (M5S) promette: «Il governo interverrà al più presto con un provvedimento ampio e articolato. Conosciamo le difficoltà dei Comuni e siamo vicini agli amministratori che affrontano ogni giorno le conseguenze dei rincari. E per questo stiamo lavorando con attenzione al decreto che arriverà nei prossimi giorni».

Si parla di aumenti anche del 60% sulle bollette della luce, che portano gravi problemi alle amministrazioni comunali

L’assessore al Bilancio Michele Zuin, spiega sempre al Corriere come il comune di Venezia si stia attrezzando. «Di media Venezia spendeva 11 milioni l’anno di bollette, ne abbiamo già messi a bilancio 4 in più, il 36%, ma ad aprile, con il rendiconto ci si rimetterà mano. L’appello al governo, su Venezia ulteriormente penalizzata da minori e corpose entrare legate al turismo è su nuovi ristori».

E ancora: «ma quei 600 mila euro sono già accantonati e il rincaro arriva a superare il milione di euro. Deve interviene lo Stato, non c’è alternativa. Intanto abbiamo chiesto un extra-utili a Agsm-Aim, a breve sapremo a quanto ammonterà». I rincari interessano sedi municipali, scuole, palestre, piscine, ma anche le case di riposo.

Da Belluno a Verona, i sindaci uniti per denunciare il caro bollette

Per quanto riguarda il Comune di Bellluno si stima un incremento di circa il 50-60%, particolarmente grave il riscaldamento delle zone montane. Anche qui si spengeranno sia il municipio, Palazzo Rosso, che il Ponte della vittoria, dalle 20 alle 20:30.

Il sindaco Jacopo Massaro ribadisce: «Se la situazione non dovesse cambiare presto, saremo costretti a prendere decisioni molto più pesanti rispetto allo spegnimento simbolico del municipio per una sera. Nessun sindaco vuole lasciare al buio la propria città, o al freddo i propri alunni, o ridurre o tagliare servizi in questo momento di enormi difficoltà, magari verso proprio quelle famiglie che avrebbero più bisogno di aiuto».

Così come tutte le famiglie italiane e venete, anche le amministrazioni comunali soffrono per il caro bollette

A Rovigo, invece, si stima un incremento del 45%. «Nessun taglio lineare, men che meno sul sociale ma toccherà tagliare le collaborazioni esterne che sarebbero necessarie per la partecipazione ai bandi Pnrr. Un vero peccato», queste le parole di Edoardo Gaffeo.

Infine, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, dichiara: «Una somma importante che va recuperata da altre voci di bilancio. Non lasceremo soli i veronesi ad affrontare questa emergenza, ma i Comuni non hanno le somme necessarie per intervenire in maniera significativa sulle bollette di famiglie e imprese. Si tratta di risorse enormi che solo il governo può mettere a disposizione».

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