“Ho assaggiato il prosecco contraffatto: è inqualificabile. Accanto ad esperienze positive di successo – denuncia Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – la rete viene usata spesso come porto franco. E diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding”
Il prosecco ha conquistato tutto il mondo. A confermarlo sono i trend di vendita su tutte le principali piattaforme per l’e-commerce. Le bollicine trevigiane fanno impazzire tutti quanti. Quelle di Treviso, appunto. Perché il problema è proprio questo. Così come la grandi piattaforme decretano il successo globale del prosecco trevigiano, così contemporaneamente le grandi piattaforme affossano questo prodotto di altissima qualità. Vendendo quello contraffatto. E’ il caso del colosso cinese Alibaba, che nel suo catalogo a fianco dei prodotti originali, mantiene brutte se non pessime copie. E molte volte a farne le spese è proprio il made in Italy.
Non solo prosecco di Treviso taroccato, ma anche brutte copie di grana padano, gorgonzola, pecorino toscano, lenticchie di Castelluccio di Norcia
Dal falso parmigiano reggiano al prosecco di Treviso taroccato. Ma anche brutte copie di grana padano, gorgonzola, pecorino toscano, lenticchie di Castelluccio di Norcia. Oppure l’olio pugliese e quello toscano contraffatti: sono alcune delle truffe sulle specialità Made in Italy smascherate nel 2020 sulla piattaforma web di vendite on line di Alibaba.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della multa da 18,2 miliardi di yuan (pari a 2,78 miliardi di dollari) per abuso di posizione dominante annunciata dalle Autorità cinesi nei confronti del gigante dell’e-commerce Alibaba. Una realtà – sottolinea la Coldiretti – presente anche a livello nazionale nel settore dei prodotti agroalimentari grazie ad una intensa campagna del suo fondatore Jack Ma. Venuto in Italia nel 2016 al Vinitaly proprio per promuovere le vendite di vino e altre specialità alimentari Made in Italy.
E’ cresciuta la collaborazione tra il Ministero delle Politiche Agricole, l’Istituto repressione Frodi (Icqrf) e il Gruppo Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi
Da allora è cresciuta la collaborazione che ha portato proprio il 25 marzo scorso – ricorda la Coldiretti – a rinnovare l’accordo tra il Ministero delle Politiche Agricole, l’Istituto repressione Frodi (Icqrf) e il Gruppo Alibaba per promuovere le eccellenze agroalimentari del nostro Paese e combattere i falsi.
Un impegno che – riferisce la Coldiretti – ha permesso lo scorso anno di far rimuovere nell’alimentare ben 24 referenze italiane contraffatte, la cui diffusione è favorita anche dalle difficoltà provocate dalla pandemia Covid. Accanto ad esperienze positive di successo la rete viene usata spesso come porto franco e diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding, ma in vendita su Internet ci sono anche il kit per il vino liofilizzato “Fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy.
La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo supera per fatturato i 100 miliardi di euro
“Ho assaggiato il prosecco taroccato: è inqualificabile. Accanto ad esperienze positive di successo – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso e produttore di prosecco – la rete viene usata spesso come porto franco. E diviene uno dei canali ideali per la diffusione dell’Italian sounding. La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo supera per fatturato i 100 miliardi di euro. Con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale“.

