Per la rubrica che ci accompagna alla scoperta dei luoghi più incantati e misteriosi della nostra regione, oggi ci spostiamo nel vicentino, precisamente a Orgiano, trenta kilometri a sud rispetto alla provincia, teatro di una turbolenta ma celebre storia d’amore che ricorda i promessi sposi.
“I promessi sposi”, celebre opera del Manzoni sembra avere origini tutte venete. Sebbene Orgiano appaia come un comune di piccole dimensione con i suoi tremila abitanti, le sue radici affondano nell’epoca romana, per essere poi trasformate e impreziosite nell’Alto Medioevo. Senza soffermarci troppo sulle antiche origini del borgo, la tradizione popolare ci racconta di una travagliata storia d’amore che ha come scenario il paese del vicentino. Dalle carte di un processo istituitosi tra il 1605 e il 1607, conosciamo Paolo Orgiano, un ricco signorotto che si circonda di bravi e utilizza a suo ozio e piacimento il paesaggio che lo circonda. A schermare dalla legge le malefatte del nobile c’è un suo parente, che esercita una notevole influenza sulla magistratura locale.
Vincenzo e Fiore all’origine dell’idea manzoniana.
Tra le carognate compiute dall’insolente Orgiano, rientra il tentato rapimento di una giovane donna, Fiore, appena sposatasi con tale Vincenzo Galvan. Orgiano, ossessionato dalla ragazza, la voleva per sé. A difendere la giovane coppia c’è fra Lodovico Oddi che incita la giovane a ribellarsi alle angherie che è costretta subire da Paolo Orgiano. Il parente di quest’ultimo però, chiede e ottiene un processo contro il frate ficcanaso.
Nonostante la scarsa documentazione, i parallelismi tra i promessi sposi e la vicenda di Orgiano sono evidenti.
La storia, seppur diversa nei nomi e nei dettagli, ci fa pensare che Alessandro Manzoni abbia rovistato tra le cause processuali e da questa in particolare abbia tratto ispirazione per il suo capolavoro “I promessi sposi”. Testimonianze dirette non ce ne sono, ma le similitudini tra le due trame sono assai evidenti, anche per questo ci piace immaginare che anche i promessi sposi conservino in sé un po’ di tradizione veneta.
