Seguici

Cerca nel sito

Fatti

“Santa Polenta”, lo street food di Belluno a cui un veneto non può resistere

Un camioncino giallo come la polenta. Un’avventura imprenditoriale che racchiude l’essenza stessa del Veneto. E’ “Nonna Dori – Santa Polenta”, lo street food di Belluno a cui nessun veneto può resistere

E niente, il Veneto ci è cascato di nuovo. In cosa? Nel prendere una moda moderna, un trend si direbbe oggi, e trasformarla alla luce di ciò che più ama. E’ il caso di “Nonna Dori – Santa Polenta”. Tutto il mondo celebra lo street food, ovvero il cibo da strada? Bene, anche a Belluno qualcuno ha deciso di farlo. Ma dimenticatevi pure kebab, hamburger oppure hot dog. Quelli ve li potete mangiare in qualsiasi altra parte del mondo. A noi qui, invece, piace la polenta. Ed ecco che, girando per le valli e le piste da sci delle Dolomiti bellunesi, vi potrà capitare di incontrare un camion giallo, come la pietanza che offre. Per scoprire dove trovarlo, basta collegarsi ai canali social di “Santa Polenta”.

-advertising-

“Santa Polenta”, che è anche una celebre ed antica esclamazione, si ispira alla figura di Nonna Dori, una donna forte, legata alla famiglia e con una grande passione per la cucina

La storia che sta dietro a questa avventura imprenditoriale, è una storia che racchiude l’essenza stessa del Veneto. E che lega assieme le terre venete oramai perdute d’Istria, l’emigrazione in Sud America, il ritorno alla terra d’origine veneta. “Santa Polenta”, che è anche una celebre ed antica esclamazione, si ispira alla figura di Nonna Dori, una donna forte, legata alla famiglia e con una grande passione per la cucina. Nata a Capodistria, la vita la portò a trasferirsi prima a Milano, poi in Venezuela, fino ad arrivare a Belluno. Questi spostamenti influenzarono in modo positivo la sua cucina. Rimasta semplice, casalinga e legata alle tradizioni.

A casa di Nonna Dori i pasti erano momenti conviviali e rassicuranti, in cui tutta la famiglia si ritrovava e si confrontava, assaporando gusti e sapori dalla storia e dal significato simbolici. Sensazioni ed emozioni che Eliana Fernandez vuole ritrasmettere con la sua polenta take away.

La polenta trova spazio nei menù degli chef più rinomati e si sposa bene con qualsiasi tipo di cibo, dalla carne al pesce, dai formaggi alle verdure

“Da sempre – spiega Eliana – la polenta fa parte della tradizione culinaria veneta e non solo. La semplicità e i pochi ingredienti necessari l’hanno resa un piatto prezioso soprattutto nei momenti storici più difficili. Tanto da essere stata definita un piatto “povero”. Oggi non è più così. La polenta trova spazio nei menù degli chef più rinomati e si sposa bene con qualsiasi tipo di cibo, dalla carne al pesce, dai formaggi alle verdure”. Ed ecco quindi le vaschette di polenta di Belluno rigorosamente bollente, servite con il cucchiaino. E condite con sughi semplici ma gustosi: funghi, lepre, cervo, gulasch, formaggio, seppie, cinghiale, manzo e faraona. E infine con il Re delle montagne bellunesi: sua maestà il pastin. Ce n’è davvero per tutti i gusti.

Di Federico Debern

Iscriviti alla newsletter

Per rimanere aggiornato

* campo obbligatorio
commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Articoli correlati

Persone

Nella conferenza stampa odierna di aggiornamento sulla situazione dell’epidemia il governatore del Veneto Luca Zaia si abbandona ad uno sfogo. E spiega perché, nonostante...

Persone

Il mitico cantante Bobby Solo, talmente innamorato di Badia Polesine da decidere di viverci, denuncia una truffa lunga trent’anni che gli sarebbe costata centinaia...

Fatti

Si inasprisce lo scontro sul green pass, anche tra le stesse Istituzioni: a Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, il Consiglio comunale...

Persone

Paolo Bellavite, per anni Professore di Patologia generale dell’università di Verona, martedì scorso alla trasmissione de La7 “Di Martedì” ha espresso alcuni dubbi sui...

Copyright © 2022 Il Serenissimo Veneto. Blog di notizie dal Veneto - info@ilserenissimoveneto.it
Plurisettimanale, iscritto al n. 211/2021 del Registro della stampa, Tribunale di Roma