La Serenissima quest’anno riceve auguri speciali. Patti Smith in visita a Venezia intona le note di “Happy birtdhay”
Patti Smith è a Venezia. La musicista ha approfittato delle vacanze veneziane per apprezzarne l’arte e la storia. È rimasta colpita e ammaliata dall’espressione dolce e malinconica del Cristo portacroce. Ma non è l’unico capolavoro della Scuola Grande di San Rocco.
Patti Smith, nella giornata internazionale del Rock, parla così del suo soggiorno veneziano. «Dopo due anni di astinenza a causa della pandemia avevo un gran bisogno di arte, volevo vedere un posto speciale. È sempre bello vedere il lavoro degli altri, come lavorano gli altri. Questo luogo è di grande suggestione».
Un tour di 5 tappe attraverso il nord Italia. La cosa più bella? Lo sguardo del cristo dolente
Lo sguardo di quel Cristo, databile al 1505, attribuito a Giorgione o Tiziano è quello che più di tutto ha colpito Patti Smith. Si tratta di un’opera posseduta dalla Scuola Grande di San Rocco e descritta nel 1550 dal Vasari. Il quale in un primo momento la attribuisce a Giorgione ma successivamente a Tiziano. Nell’Ottocento, poi, verrà restituita a Giorgione, ma il dibattito è ancora vivo e attivo.
Venezia è solo la punta di diamante del tour italiano di Patti Smith. La carismatica cantautrice, poetessa, nonché amica di Bob Dylan è in tour in Italia con cinque tappe. Stasera ultima tappa del tour a Cattolica. Le precedenti tappe sono state: Lignano Sabbiadoro (13 luglio), Gardone Rivera (11 luglio), Barolo (10 luglio), Torre del Lago Puccini (9 luglio).
Tra una tappa e l’altra del tour, l’immancabile visita a Venezia in compagnia del figlio
«Venice is Venice», sottolinea Patti Smith, accompagnata dal figlio Jackson, chitarrista che la segue nel suo show. Fa parte del quartetto insieme a Tony Shananan, bassista, pianista che è al suo fianco da più di 20 anni, e Seb Rochford che suona la batteria.
Lo stile di Patti Smith è inconfondibile, ma sicuramente lo è stata anche la sua sosta veneziana. Chissà che non l’abbia ispirata. Nelle sue parole si può percepire proprio la commozione e la bellezza di questa città unica al mondo. «Come ha detto mio figlio, Venezia è un miracolo! E non c’è altro da aggiungere». Ha concluso l’artista, prima di lasciare la città.
