Per chi non lo sapesse, il Veneto può vantare ben 9 Patrimoni dell’Umanità Unesco, segno tangibile, casomai ce ne fosse bisogno, della bellezza e dell’importanza di questa terra.
Unica al mondo, capitale della Serenissima, “Venezia e la sua laguna” è uno dei Patrimoni Unesco del Veneto dal 1987. Non è difficile capire perché, ma ecco la motivazione ufficiale. “L’unicità e la singolarità del suo patrimonio storico, archeologico, urbano, architettonico, artistico e di tradizioni culturali eccezionale, integrato in un contesto ambientale, naturale e paesaggistico altrettanto straordinario”.
In più, nel 2017, è stato riconosciuto Patrimonio dell’Unesco anche il sistema di opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo: “Stato da terra – Stato da mar”. Un insieme seriale di beni che attraversa più Stati fra Italia, Croazia e Montenegro e che per il Veneto include la città di Peschiera del Garda, la città fortezza a forma di pentagono.
Anche Padova può vantare due Patrimoni dell’Unesco del Veneto: l’orto botanico e il ciclo di affreschi del XIV secolo
Padova può vantare ben due patrimonio dell’Unesco, di cui uno recentissimo, che risale infatti al 24 luglio 2021. Il sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo”, ovvero luoghi importantissimi per il capoluogo padovano come la Cappella degli Scrovegni.
Un altro luogo padovano inserito nella lista Unesco già nel 1997 è l’orto botanico di Padova con la motivazione di essere; “all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia”.
Verona e Vicenza, patrimonio dell’Unesco
Anche la città di Verona è ormai Patrimonio Unesco dal 2000. “La storica città di Verona, fondata nel I secolo a.C., ha conosciuto periodi di espansione nel XIII e XIV secolo sotto il dominio della famiglia degli Scaligeri e dal XV al XVII secolo sotto la Repubblica di Venezia. Costituisce, inoltre, un eccezionale esempio di piazzaforte. Verona ha conservato un notevole numero di monumenti antichi, di epoca medioevale e del Rinascimento. E’ una città di cultura e di arte”.
Vicenza, però non è da meno, con ben due onorificenze: il centro storico nel 1994 e le ville palladiane nel 1996. In questo sito è fortemente premiata la presenza dell’architetto vicentino Antonio Palladio, che ha abbellito la città con palazzi, ville e con la splendida Villa Almerico Capra “La Rotonda”.
Anche la natura si fa protagonista dei Patrimoni Unesco: dalle Dolomiti alle Colline del Prosecco
Prime fra tutte: le Dolomiti. Montagne incredibili, che non hanno bisogno di presentazioni, basta la loro bellezza a incantare gli animi. “Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree che è straordinaria nel contesto mondiale. Queste montagne possiedono inoltre un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra”. Ecco la motivazione con la quale sono state iscritte nella Lista Unesco nel 2009.
Risale al 2012 l’inserimento nella lista Unesco dei siti palafitticoli, un patrimonio preistorico e archeologico che coinvolge diverse aree. In Veneto si trovano in diverse province. Verona: una a Peschiera del Garda, tra Belvedere e Frassino, e una a Tombola, presso Cerea; in provincia di Padova è stato individuato un importante sito nel Laghetto della Costa ad Arquà Petrarca, ai piedi dei Colli Euganei.
Un’altra eccellenza veneta ad aver ottenuto il riconoscimento a Patrimonio dell’umanità è il Prosecco, o meglio le sue colline, a Conegliano Valdobbiadene, dal 2019. Ecco la motivazione, che riempie d’orgoglio. “Se Conegliano ospita molti istituti legati al vino, Valdobbiadene è invece il cuore produttivo dell’area vinicola. I ripidi pendii delle colline rendono difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli produttori. È grazie a questo grande, pacifico esercito di lavoratori e grazie all’amore per la loro terra che è stato possibile preservare queste bellissime colline e creare un forte legame tra l’uomo e la campagna. Il risultato di questo forte legame è uno straordinario esempio di come questa antica cultura sia fortemente radicata alla sua terra”.
