A Palazzo Leoni Montanari di Vicenza la mostra “Futuro: Arte e Società dagli Anni Sessanta a Domani” si interroga sul rapporto che intercorre tra arte e futuro. Attraverso le opere di artisti immortali
Le Gallerie d’Italia, presso Palazzo Leoni Montanari di Vicenza propongono la mostra “Futuro: Arte e Società dagli Anni Sessanta a Domani”. Un percorso che si interroga sul rapporto che intercorre tra arte e futuro. Attraverso i capolavori di artisti del calibro di Boccioni, Depero, Fontana, Christo, Boetti, Hirst, Vasarely, Warhol, Lichtenstein, Rauschenberg, Rotella, Schifano. Solo per citarne alcuni.
Ogni tempo ha la sua idea di futuro. Quello che viviamo oggi si mostra molto più incerto di quello che si manifestò 60 anni fa
Durante il percorso suddiviso per differenti decenni, sarà possibile cogliere come l’arte abbia immaginato differenti futuri a seconda del mutare contesto sociale. Ogni tempo ha la sua idea di futuro. Quello che viviamo oggi si mostra molto più incerto di quello che si manifestò 60 anni fa. Gli anni ’60, ad esempio, segnano il decennio del boom economico, della crescita demografica, dell’ottimismo e del consumismo. Che nell’arte si traduce nell’era pop e nell’esplosione dei fenomeni giovanili.
La mostra parte dunque dagli anni ’60 – con un’anticipazione dedicata al Futurismo che, per primo, ha interpretato sin dal nome l’idea di “futuro” – e si spinge fino al presente, con un finale aperto. Circa cento opere di artisti italiani e internazionali, appartenenti alla collezione Intesa Sanpaolo e a collezioni private, corredate da una serie di immagini fotografiche dall’Archivio Publifoto che meglio rappresentano e sintetizzano ciò che l’uomo, l’artista, ha provato in diverse epoche davanti all’enigma del futuro.

