E’ dedicato alle “comunità resilienti” il padiglione Italia appena inaugurato a Venezia alla Biennale di Architettura
C’era grande fermento per l’inaugurazione del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia che si è tenuta venerdì 21 maggio alle Tese delle Vergini dell’Arsenale. “Comunità resilienti” vuole essere il padiglione delle possibilità e rivolgere l’attenzione a tematiche quali ecologia e cambiamenti climatici.
All’inaugurazione ufficiale hanno partecipato diverse autorità. Il sindaco Luigi Brugnaro. I ministri della Cultura Dario Franceschini e della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. L’assessore alla Cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari e il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto.
Non una curatela autoreferenziale, il padiglione Italia alla Biennale di Venezia è il risultato di un’attività di laboratorio
«Questo Padiglione Italia non vuole dire cos’è l’architettura. Non vuole spiegarne i dogmi. Se cercate lo stile, se cercate l’omogeneità, qui non li troverete. Al contrario troverete domande. E, spero, troverete un ambiente che sia in grado di stimolare la creatività, soprattutto quella delle giovani generazioni» ecco le parole dell’architetto Alessandro Melis durante l’inaugurazione.
Melis parla addirittura di una vera e propria “bottega del Verrocchio”, per descrivere la creazione e la lavorazione del progetto negli ultimi mesi. Infatti, esso è sviluppato a stretto contatto con le cosiddette “sotto comunità” . Si tratta dei laboratori operativi, dei centri di ricerca e team di esperti a cui sono stati affidati quattordici macro progetti che comporranno il percorso espositivo.
Quattordici team di esperti, studiosi e attivisti si occuperanno di sviluppare altrettanti macro-progetti tematici
Nelle intenzioni del suo curatore, Alessandro Melis, il padiglione Italia alla Biennale 2021 «promuoverà l’exaptation architettonica come manifestazione di diversità, variabilità e ridondanza, sfidando l’omogeneità estetica deterministica a favore della diversità delle strutture creative. Come il genoma e il cervello umani, il padiglione sarà una giungla abitata da strane creature».
Ecco quali sono i quattordici macro argomenti che comporranno l’istallazione. Architectural Exaptation. Dolomiti Care. Decolonizing the built environment. Desig(ing): dal cucchiaio alla città. Architettura come caregiver. Sud globale. Università, agenzie di resilienza. Storia di un minuto. Italia best practice. Laboratorio Peccioli. Ecologia tacita. Resilienza, paesaggio e arte. Giardino delle vergini. Arti creative e industriali.
Era stato annunciato già a fine 2020 tramite un video “sneak peek” su Biennale Channel, ma ora è davvero ufficiale
«Questa inaugurazione è una dimostrazione all’Italia e al mondo che la cultura può ripartire pur con tutte le misure che è stato necessario introdurre: il contingentamento, le mascherine, il distanziamento, la prenotazione obbligatoria. Anche se con alcune limitazioni ci affacciamo a una stagione di grande ripartenza. Il Padiglione Italia quest’anno è l’esempio di come qualsiasi nostra attività non possa prescindere dalla sostenibilità e dall’impatto sull’ambiente» ha dichiarato il ministro Franceschini durante l’inaugurazione.
Parole d’orgoglio, per questo progetto anche da parte del sindaco Brugnaro. «Ringrazio la Biennale di Venezia per aver creduto in questo appuntamento così importante per il rilancio della città. Dopo la sofferta decisione di rinviare l’edizione dell’anno scorso, abbiamo voluto confermare nel mese di febbraio l’appuntamento per il 2021 puntando sul rafforzamento della manifestazione e i numeri ci stanno dando ragione».
Un progetto ambizioso, che tocca temi ormai sempre più all’ordine del giorno. Si potrà ammirare per tutta la durata della 17ª Biennale di Architettura 2021, in programma fino al 21 Novembre 2021.
Elisa Filomena Croce
