Il nuovo apparecchio dell’Ospedale di Belluno è costato circa 2 milioni di euro, e si aggiunge a un altro acceleratore lineare inaugurato lo scorso anno
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha inaugurato oggi all’ospedale San Martino di Belluno il nuovo acceleratore lineare UOC di Radioterapia. “Un trattamento sicuro ed efficace – ha detto – che utilizza radiazioni ionizzanti, prevalentemente raggi X ad alta energia, per distruggere le cellule tumorali in modo mirato e selettivo. Una terapia che può essere modellata per ciascun paziente, che riduce drasticamente i tempi di attesa ed evita faticosi spostamenti ai cittadini”.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, di mons. Renato Marangoni vescovo di Belluno-Feltre, della dg dell’Ulss 1 Maria Grazia Carraro e del neo sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin. L’apparecchio è costato circa 2 milioni di euro, e si aggiunge a un altro acceleratore inaugurato lo scorso anno. I principali vantaggi della nuova attrezzatura sono una maggiore precisione dei trattamenti, possibilità di tempi di trattamento più brevi, per il tumore della prostata, per il tumore della mammella.
La battaglia della Sanità è una forma di guerra e l’arma principale è la tecnologia, che va sempre più affinata
“Noi facciamo 70 milioni di investimenti all’anno in tecnologie – ha fatto notare il Presidente. La battaglia della sanità è una forma di guerra e l’arma principale è la tecnologia, che va sempre più affinata. Ora con questi nuovi strumenti, come fossero cecchini, colpiamo il male in maniera chirurgica. Il nostro obiettivo è dare in questo territorio una sanità generalista ma anche eccellenze, l’equilibrio è fondamentale e l’incremento della casistica aiuta i professionisti ad accumulare esperienza. La qualità della diagnostica è fondamentale per arrivare a questo equilibrio.
“Bisogna comunque creare consenso attorno alla sanità, – conclude Zaia. “Consenso che deve partire dai cittadini e dalle comunità locali. Bisogna difendere la sanità pubblica perché il mercato è difficile in questo momento, e per questo ringrazio medici, infermieri, Oss e volontari che in tutta la regione erogano ogni anno 80 milioni di prestazioni”.

