Un paziente deceduto a causa di una lesione cerebrale, aveva espresso in vita parere favorevole alla donazione degli organi e così salva 5 vite allo IOV – Istituto Oncologico Veneto
Ci sono parole che salvano vite, come il “sì” alla donazione degli organi pronunciato allo IOV – Istituto Oncologico Veneto che è valso la vita a cinque persone. Un paziente deceduto a causa di una lesione cerebrale, aveva espresso in vita parere favorevole alla donazione degli organi e così i parenti, pur nel dolore più straziante, hanno dato corso alla sua volontà.
Le operazioni di prelievo sono durate 14 ore, permettendo di giungere alla donazione di cuore, fegato, pancreas e reni, poi trapiantati con successo su cinque pazienti in lista d’attesa in ospedali di tutta Italia. Inoltre sono stati prelevati i tessuti oculari e altri tessuti. Tra prelievi e trasporto di organi nelle varie città d’Italia (via terra e anche via aria, mediante volo aereo) hanno lavorato più di 30 professionisti. La donazione è un alto gesto di solidarietà, un gesto d’amore incondizionato, per consentire ad altri di continuare a vivere grazie al trapianto.
Grazie alla solidarietà di un donatore 5 persone potranno riavere la vita
“Che si tratti di trapianti o espianti, il sistema trapiantistico veneto dimostra quotidianamente il suo valore. Grazie alla solidarietà di un donatore e della sua famiglia, e all’abilità dei chirurghi della sede di Castelfranco Veneto dello IOV, 5 persone potranno riavere la vita”. Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta il grande lavoro compiuto oggi all’ospedale di Castelfranco Veneto, dove, con un intervento durato 14 ore e l’impegno di sei equipe chirurgiche sono stati espiantati cuore, pancreas, fegato e due reni da una persona deceduta che, in vita, aveva espresso la volontà di donare gli organi. “E’ stato una sorta di record per salvare cinque vite – aggiunge Zaia – perché 14 ore di intervento, che hanno coinvolto 30 professionisti, sono un evento importante, dove dopo la generosità del donatore, sono entrate in campo la dedizione, l’esperienza, le capacità cliniche dei sanitari”.

