L’Om Salvarech è una figura fantastica legata al folclore dolomitico della Conca Agordina. Ogni anno il 25 aprile, nel giorno di San Marco si celebra questa antica tradizione
A La Valle Agordina, il prossimo fine settimana, si celebra l’Om Salvarech. Uno spirito vestito con abiti logori e rattoppati che porta sempre con sé un antico feràl, ossia un lume, simbolo della luce, e un bachet, vale a dire un bastone in legno, che rappresenta la saggezza degli anziani.
L’Om Salvarech (anche spesso riportanto anche come Om Selvarch) è una figura fantastica legata al folclore dolomitico della Conca Agordina. Questo personaggio è rappresentato tradizionalmente dalla figura di un’omone completamente ricoperto di vegetali che vive solitario e lontano dall’uomo. Ma in comunione completa con la Natura, in caverne e nei boschi sul Colle Armarolo nel Comune di Rivamonte Agordino.
Un grande falò per portare via tutti gli avvenimenti sfavorevoli
Ci sono una varietà di leggende, sparse trasversalmente in tutto il mondo, che raccontano l’esistenza di esseri simili. Giganti bonari che abitano le foreste, si pensi per esempio al Bigfoot americano. Sembra che questo topos sia molto comune in tutte le società rurali del passato. Qui trattiamo le leggende e i racconti riferiti alla nostra versione, cioè a questo curioso personaggio del folcore dolomitico. Questo personaggio silvano è molto schivo e non vuole essere visto dall’uomo. Tranne nel giorno della sua festa quando viene impersonificato in un grande pupazzo.
Ogni anno il 25 aprile, nel giorno di San Marco, viene realizzato il fantoccio de l’Om Salvarech in canne di granoturco. Viene fatto sfilare per tutto il paese. E alla sera bruciato in un grande falò per portare via tutti gli avvenimenti sfavorevoli e le cose non più utilizzabili dell’anno appena passato.
La Pro Loco di La Valle Agordina, ricca di 70 soci e 180 volontari, in coralità con tutte le associazioni, ha deciso di investire su questa manifestazione così rappresentativa e piena di tradizione per non farla dimenticare.

