Seguici

Cerca nel sito

Fatti

Mancano pochi giorni all’obbligo del Green Pass: giallo sui controlli a campione

Troppi dubbi, troppi problemi e decisamente troppe incognite sull’obbligo del Green Pass per i lavoratori che entrerà in vigore il 15 ottobre

Dal 15 ottobre entra in vigore l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori, decisione che sta generando il caos nel mondo del lavoro. I dubbi e domande tra aziende e lavoratori, cercano una risposta nei consulenti del lavoro, le cui linee sono ormai in tilt da giorni.

-advertising-

I dubbi vanno dalla Pubblica amministrazione al settore privato, tutti, dal singolo lavoratore all’imprenditore cercano di sbrogliare la matassa di questo provvedimento che rischia di scatenare il caos nel mondo del lavoro. Il Corriere del Veneto riporta un approfondimento su questa questione, con diversi esempi. Come quello del ristoratore che non è vaccinato. Lui, in quanto autonomo, non è tenuto ad avere il green pass ma è obbligato a controllare quello dei suoi dipendenti.

Una norma complessa e piena di cavilli che in molti faticano a capire e ancora più difficile da mettere in pratica

Se si prende il testo della norma, si leggerà che tutti i lavoratori hanno l’obbligo del Green Pass, indipendentemente dal contratto. Dunque, anche al lavoratore autonomo, qualora dovesse recarsi in un luogo di lavoro, dovrà essere chiesto il Green Pass. L’assenza di Green Pass varrà come assenza ingiustificata e interromperà la retribuzione.

Ma se il luogo di lavoro è di proprietà dello stesso lavoratore autonomo? Allora è lui stesso che deve controllare che i suoi dipendenti abbiano il Green Pass… e anche se stesso? Una situazione molto diffusa in Veneto, dove le piccole aziende rappresentano la normalità per i lavoratori, magari con poche decine di dipendenti.

Il grande dilemma di «chi controlla i controllori?» e se questo sia il vero problema del mondo del lavoro oggi

Appurato che il datore di lavoro, o i suoi delegati, deve controllare il Green Pass ai propri dipendenti, resta il dubbio su chi debba controllare i datori di lavori. Ovvero, come fa il Grande Fratello a sapere che in ogni piccola azienda, in ogni ufficio, ogni mattina si sia svolto il rito del Green Pass?

La risposta è un nebuloso: non si sa. Il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, chiarisce: «Le forze dell’ordine possono sempre fare controlli ma a casa loro, nei loro comandi. La responsabilità dei controlli ricade sul datore di lavoro. Quanto alle aspettative rispetto al D-Day di venerdì, qualche preoccupazione la desta il trasporto pubblico locale su cui qualche ripercussione potrà esserci».

A quanto pare, ci sarebbe una multa salata se viene intercettato un lavoratore che sta osando lavorare senza Green Pass. Il controllo a campione e a rotazione deve essere fatto su non meno del 30% del personale di un’azienda perché sia efficace. Restano però numerosissimi dubbi. Non solo sul controllo ma anche su quanto sarà penalizzante tutto questo per il mercato del lavoro del Veneto che già è stato falcidato dal Covid.

I sindacati, paladini (in teoria) dei diritti dei lavoratori cosa dicono sull’obbligo Green Pass?

Su questa situazione parla Ivan Bernini, della Cigil. «Questo caos coincide con il ritorno alla modalità in presenza della Pubblica amministrazione negli stessi giorni, e sui controlli green pass al momento nessuno ha in mano un testo definitivo. Ad esempio, i controlli a campione sembrano già essere scesi dal 30 al 20%. E per la Pa in regione si stimano fra i 5 e i 6 mila dipendenti non vaccinati. Che si fa in un piccolo Comune, si chiude l’anagrafe? Ora si sta valutando la durata del tampone a 72 ore».

Cosa lega pubblico e privato? La speranza che la validità del tampone venga aumentata almeno a 72 ore. Vincenzo Marinese, a capo di Confindustria Venezia-Rovigo, spera addirittura che possa durare una settimana o «Comunque fino a fine anno sarà una sperimentazione e in ogni caso il costo dei tamponi resta in capo a chi, liberamente, decide di non vaccinarsi». 

Invece la Uil si schiera al fianco dei lavoratori non vaccinati chiedendo alle aziende di aiutarli con i tamponi. Chi dovrà affrontare il tampone ogni 48 ore ha già preso d’assalto le farmacie, peccato che i tamponi non ci siano per tutti, ma solo per 1 lavoratore su 2.

Iscriviti alla newsletter

Per rimanere aggiornato

* campo obbligatorio
commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Articoli correlati

Persone

Nella conferenza stampa odierna di aggiornamento sulla situazione dell’epidemia il governatore del Veneto Luca Zaia si abbandona ad uno sfogo. E spiega perché, nonostante...

Persone

Il mitico cantante Bobby Solo, talmente innamorato di Badia Polesine da decidere di viverci, denuncia una truffa lunga trent’anni che gli sarebbe costata centinaia...

Fatti

Si inasprisce lo scontro sul green pass, anche tra le stesse Istituzioni: a Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, il Consiglio comunale...

Persone

Paolo Bellavite, per anni Professore di Patologia generale dell’università di Verona, martedì scorso alla trasmissione de La7 “Di Martedì” ha espresso alcuni dubbi sui...

Copyright © 2022 Il Serenissimo Veneto. Blog di notizie dal Veneto - info@ilserenissimoveneto.it
Plurisettimanale, iscritto al n. 211/2021 del Registro della stampa, Tribunale di Roma