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Ai Musei Civici di Verona lo straordinario polittico rinascimentale di S. Luca

Con la riapertura dei Musei Civici di Verona è ora possibile ammirare un’opera dal valore storico-artistico inestimabile, acquisita quest’estate dal Ministero della Cultura e arrivata a Castelvecchio. Si tratta dello straordinario polittico rinascimentale detto di S. Luca

Con la riapertura dei Musei Civici di Verona è ora possibile ammirare un’opera dal valore storico-artistico inestimabile, acquisita quest’estate dal Ministero della Cultura e arrivata a Castelvecchio. Si tratta dello straordinario polittico rinascimentale detto di S. Luca. Opera attribuita ad un intagliatore veronese che, da oggi, entra a far parte della collezione dei Musei Civici di Verona, in esposizione.. Gli studi recenti collocano l’opera tra gli anni ‘70 e ‘80 del Quattrocento, con richiami artistici all’ambito veronese come trait d’union tra la bottega dei Giolfino e l’attività di Giovanni Zebellana. Il polittico arriva al museo veronese proprio per la sua appartenenza alla storia culturale della nostra città. Mentre la titolarità è in capo alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia.

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La finitura policroma è raffinatissima nella resa degli incarnati e nei dettagli preziosi che ornano le vesti

Il Polittico, a tre scomparti e due registri, nella parte alta raffigura la Madonna con il Bambino in trono, attorniata da San Bernardino da Siena e San Vincenzo Ferrer. Nel registro inferiore, San Luca evangelista seduto allo scrittoio con San Rocco e San Sebastiano ai lati.
La cornice è integra ed originale con montanti costituiti da lesene traforate e piccole porzioni di colonnine foliate. I trafori sono applicati su fondi in carta rossi o blu, a imitazioni di smalti, secondo una tradizione presente in area veneta. La finitura policroma è raffinatissima nella resa degli incarnati e nei dettagli preziosi che ornano le vesti.

Prima dell’esposizione, l’opera ha benificiato di un intervento conservativo

L’impianto architettonico della cornice e la concezione delle statue sono la testimonianza del clima di ricezione presente a Verona in quegli anni e del rinnovamento portato da Andrea Mantegna. Prima dell’esposizione, l’opera ha beneficiato di un intervento conservativo. E, per la sua collocazione, è stato studiato il riallestimento completo della sala del Mantegna destinata ad accoglierla, presente negli spazi espositivi al secondo piano del Museo.

Il Polittico è ora collocato a confronto con dipinti di Mantegna, Francesco Bonsignori, Carlo Crivelli

“Per le collezioni veronesi si tratta di una forma di valorizzazione senza precedenti nella storia dei Musei Civici di Verona – sottolinea il direttore Rossi –. Espressione concreta della sintonia esistente tra il Ministero e i musei civici italiani, volta a sostenere lo sviluppo del sistema Museale Nazionale. Il Polittico è ora collocato a confronto con dipinti di Mantegna, Francesco Bonsignori, Carlo Crivelli. E, in particolare, in rapporto con opere di Francesco Benaglio e Domenico Morone. Che rivelano evidenti affinità stilistiche, con l’ambito culturale dell’intagliatore e mostrano analoghi riferimenti figurativi a modelli mantegneschi”.

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