Immergersi nell’antico mondo rurale, fatto di tradizioni e di rispetto della natura, al Mulinetto della Croda, sulle colline trevigiane
Tra le dolci coolline trevigiane, poco distante dalla Strada del Prosecco, si trova un vero e proprio paradiso rurale, il molinetto della croda. Un angolo di mondo in cui si raccontano antiche tradizioni e culture contadine capaci di affascinare il visitatore moderno, che ha perso il contatto con questi antichi riti.
Il Molinetto della Croda si trova a pochi chilometri da Refrantolo, un paesino immerso proprio nelle colline del prosecco. Un piccolo mulino accanto a un ruscello, che conserva tutto il fascino di un’architettura rurale, nascosto in una nicchia naturale, che ne preserva l’incantevole bellezza.
Da quattrocento anni, il Mulinetto della Croda, gira la sua ruota ininterrottamente
Eppure, questo mulinetto è molto di più; racconta la storia di famiglie di mugnai, che nel corso dei secoli si sono susseguite per prendersi cura del mulino e della sua produzione. La ruota del mulino ha girato per ben quattro secoli, spinta dalla cascata che si trova alle sue spalle.
Anche il nome stesso di “Croda” è singolare e merita una riflessione. Infatti, nel dialetto trevigiano “Croda” significa “Roccia”. Si riferisce, infatti, alla roccia a cui è letteralmente appoggiato, la stessa da cui scaturisce la cascata che gira la ruota, permettendo al mulino di essere ancora in attività.
Una lunga vita di un mulino che ha attraversato i secoli senza perdere il suo incanto
La storia del Mulinetto della Croda parla, appunto, di famiglie di mugnai. Una storia fatta di povertà, molto lavoro, e la paura constante che un’alluvione distruggesse tutto. Basti pensare a quanto successe nel 1941 oppure nel 1953. Si cercò così, nel Novecento, di ampliare il mulino per renderlo più confortevole.
Fu proprio nel 1953 che il mulino macinò l’ultima farina. Successivamente cadde in uno stato di abbandono. Ma recentemente è stato scrupolosamente restaurato, per poter mantenere intatte le caratteristiche dell’edificio. Al piano terra è stata ricostruita la macina originale. E oggi, essendo proprietà del comune, è la meta di molti turisti. Una meta davvero da non perdere.
