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Francesco Morosini, il valoroso comandante di Venezia, al Museo Atestino di Este

Un viaggio nella potenza di Venezia, attraverso le vicende di uno dei suoi più grandi condottieri. E’ la mostra “Francesco Morosini: la difesa di Venezia tra mare e terra a Creta e nel Peloponneso”, allestita nella sala “delle Colonne” del Museo Nazionale Atestino di Este, in provincia di Padova, fino al 27 settembre

Un viaggio nella potenza di Venezia, attraverso le vicende di uno dei suoi più grandi condottieri. E’ la mostra “Francesco Morosini: la difesa di Venezia tra mare e terra a Creta e nel Peloponneso”, allestita nella sala “delle Colonne” del Museo Nazionale Atestino di Este, in provincia di Padova, fino al 27 settembre.

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Nel corso dei secoli, la geografia dello Stato da Mar cambia continuamente

Lo Stato da mar, i territori veneziani del Levante, situati lungo le coste dell’Adriatico e nel Mediterraneo, sono luoghi in cui la presenza di Venezia risale al Medioevo. È uno Stato dalle caratteristiche particolari poiché non possiede una coesione territoriale. Ma è composto da città, porti e fortezze fra loro isolati e collegati principalmente dalle rotte marittime. Rotte che passano lungo la sponda orientale dell’Adriatico e raggiungono l’Egeo e il Mediterraneo orientale. Attraversando le isole Ionie, la Grecia continentale, la Morea (il Peloponneso) e l’isola di Candia (Creta). Nel corso dei secoli, la geografia dello Stato da Mar cambia continuamente. In particolare tra Quattrocento e Cinquecento, in seguito alle guerre con gli Ottomani, nuovi territori passano sotto il governo di Venezia. Altri sono invece definitivamente perduti.

Le città costiere della Morea cadono quasi tutte entro lo scoccare del 1500. Mentre l’isola di Candia rimane veneziana con continuità per più di quattrocento anni, fino al 1669.

Morosini per Venezia non solo riconquistò molte delle antiche città e fortezze della Morea, ma estese i possedimenti della Repubblica a quasi tutto il Peloponneso

Francesco Morosini (1619-1694) fu per quattro volte capitano della flotta e dell’esercito veneziano, oltre che doge (dal 1688). Ebbe un ruolo particolare e importante nella storia di Candia e in quella della Morea, nonostante le loro diversità. Morosini combatté nella guerra per la difesa del Regno di Candia (16451669) e ne segnò anche l’atto finale. Consegnando all’Impero ottomano la capitale (Candia, Chandaka, Iraklion) e l’intera isola, salvo alcuni avamposti che rimasero veneziani fino alla caduta della Repubblica. Qualche anno dopo, nel corso della guerra della Sacra Lega contro l’Impero Ottomano (1684-1699) – l’unica guerra di attacco combattuta da Venezia contro i turchi – Morosini invece non solo riconquistò molte delle antiche città e fortezze della Morea, ma estese i possedimenti della Repubblica a quasi tutto il Peloponneso. Un successo però di breve durata poiché la Morea fu definitivamente persa solo pochi anni dopo, tra il 1714 e il 1718.

Un ricco corollario di testimonianze tra armi, cimeli, documenti storici, manuali, mappe militari e autentiche rarità provenienti dal Museo Correr di Venezia e da collezioni private

La mostra su Francesco Morosini ad Este si articola in quattro sezioni: nel percorso figurano nove tele originali e una riproduzione, parte del prezioso ciclo sulle campagne militari che la Serenissima ha condotto a Candia e in Morea. Più un ricco corollario di testimonianze tra armi, cimeli, documenti storici, manuali, mappe militari e autentiche rarità provenienti dal Museo Correr di Venezia e da collezioni private. Tra cui le insegne di comando turche, un raro cannone ottomano, alcuni strumenti musicali della banda dei giannizzeri.

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