La storica azienda di Pontelongo Molino Rossetto segna, grazie anche alle restrizioni, un risultato straordinario, con un aumento del fatturato del 71%. Un vero e proprio boom per la farina made in Padova
La capacità di reinventarsi velocemente, senza mai dimenticare le proprie origini. Anche quando queste sono antiche di secoli, come nel caso dell’azienda Molino Rossetto di Padova. L’intuizione di non fermarsi alla semplice farina 00, ma lanciare nuove linee di “farina di…” anche per il mercato dell’home made. E il lievito, il prodotto alimentare più bramato in assoluto, durante il lockdown. Questi i fattori che hanno visto le vendite 2020 dell’azienda Molino Rossetto di Padova passare da 17,3 a 30 milioni di euro per 42 milioni di pezzi venduti. Complici appunto il cambio di abitudini nel carrello della spesa delle famiglie italiane (e non), in cui oggi un pacco di farina e lievito non mancano mai.
L’albero genealogico della Molino Rossetto conta più di sei generazioni di “mugnai” dedite alla farina, oggi prodotta a Padova
Lo sguardo verso orizzonti lontani, senza allentare il legame pluricentenario con il territorio. Quella di Molino Rossetto è, come molte storie di aziende venete, un’antica storia di famiglia. Già nel lontano 1790 il mugnaio Angelo di Sebastiano Rossetto vedeva i cereali trasformarsi in farina nel piccolo paesino di Friola, in provincia di Vicenza. Di lì ad oggi l’albero genealogico della famiglia Rossetto conta più di sei generazioni di “mugnai”. I quali hanno trasformato il mulino sulle acque del Brenta in una moderna società per azioni.
Le performance più significative vengono oggi dal mercato della farina, in cui a fronte di una crescita generale del +48%*, Molino Rossetto ha messo a segno un +68%. Tra i prodotti più apprezzati, quelli più classici, soprattutto la farina “00”. E alcuni speciali, come la farina di avena. Ottimi anche i risultati dei preparati per dolci (+30%) e dei diversi tipi di farina di mais per polenta (+25%).
L’azienda di Padova infatti ha risposto alle esigenze dei consumatori durante le varie fasi di lockdown riorganizzando la produzione negli impianti industriali della sede di Campolongo, in provincia di Padova
L’attenzione alle esigenze del consumatore è la stella polare dell’azienda. A partire da un restyling del packaging di farina e lieviti a brand Molino Rossetto, oggi di grande formato e sanificabili. L’azienda di Padova infatti ha risposto alle esigenze dei consumatori durante le varie fasi di lockdown riorganizzando la produzione negli impianti industriali della sede di Campolongo, in provincia di Padova.
“Oggi l’obiettivo dell’azienda – commenta Chiara Rossetto, Amministratore Delegato di Molino Rossetto – è consolidare la propria posizione nel mercato italiano. Raggiungendo nuove categorie di pubblico e stimolando la crescita in aree dove la brand awareness ha margini di miglioramento. Ma al tempo stesso intraprendere un vero e proprio progetto di internazionalizzazione del brand”.
Molti gli investimenti portati avanti per raggiungere gli obiettivi prefissati: dall’automazione dei nuovi impianti, alla realizzazione della nuova sede di Codevigo, in provincia di Padova
“Recentemente – prosegue Chiara Rossetto – è infatti nata la MR Holding a cui oggi fa capo Molino Rossetto, l’azienda che segue la Gdo, assieme a Molino 4.0, specializzata nei prodotti per l’industria e MR Retail. Molino 4.0 è anche la società dedicata a concentrare investimenti, energie e risorse nello sviluppo del nostro Molino Rossetto Shop. Oltre che nello sviluppo di nuovi punti vendita fisici monomarca e dell’e-commerce”.
Molti gli investimenti portati avanti per raggiungere gli obiettivi prefissati: dall’automazione dei nuovi impianti, alla realizzazione della nuova sede di Codevigo, in provincia di Padova. Struttura che oggi ospita gli uffici e una parte di produzione e magazzino, oltre al nuovo shop aziendale. La Molino Rossetto si è inoltre dotata di un piccolo punto vendita strategico: un temporary store nel cuore del centro storico di Padova dove fare il pieno di farina, lieviti e stampi.

