E’ stata prorogata fino al 31 maggio 2021, alla Fondazione Coppola di Vicenza, la personale dell’artista austriaco Markus Schinwald. Il titolo, Misfits – disadattati, rinvia alle opere selezionate per la mostra e offre una chiave di lettura rappresentativa dell’intera produzione dell’artista
La Fondazione Coppola di Vicenza riprende le proprie attività espositive con la personale dell’artista austriaco Markus Schinwald, è stata prorogata fino al 31 maggio 2021. Il titolo, Misfits, rinvia alle opere selezionate per la mostra e, idealmente, offre una chiave di lettura rappresentativa dell’intera produzione di Schinwald. Traducibile in italiano con il termine “disadattati”, Misfits fa riferimento ad alcune delle caratteristiche salienti dei lavori realizzati dall’artista austriaco negli ultimi vent’anni. Ovvero opere in cui il corpo e la figura risultano corrotti da dettagli inquietanti e bloccati in pose stranianti, in un processo di manipolazione che può toccare anche oggetti d’uso come mobili e suppellettili.
Sostenuti e manovrati da fili sottili, battono i piedi e scuotono le braccia con movimenti ripetitivi, creando un ritmo visivo oltre che udibile
Articolata nei cinque livelli del Torrione, la mostra di Vicenza sui Misfits di Schinwald include interventi di natura installativa e scultorea, così come dipinti e video. Un corpus eterogeneo che testimonia l’eclettismo di Schinwald. Ma che al tempo stesso lascia emergere in maniera limpida le costanti della sua poetica. Il percorso espositivo si apre con la serie delle Marionettes, un gruppo di dodici bambini raffigurati in pose e atteggiamenti che esprimono un senso di impazienza e lieve ribellione. Sostenuti e manovrati da fili sottili, battono i piedi e scuotono le braccia con movimenti ripetitivi, creando un ritmo visivo oltre che udibile. Come componenti di una piccola banda di gangster rivelano un aspetto fragile e grottesco, due qualità che connotano molti lavori in mostra.
I volti dipinti da Schinwald si trasformano così in immagini perturbanti, enigmatiche e tutt’altro che rassicuranti
Il primo e il secondo livello dell’edificio sono invece dedicati alla pittura di Schinwald. Che, nel corso dell’ultimo decennio, è stata declinata secondo un approccio teso al confronto, insieme omaggiante e irriverente, con la tradizione pittorica. Questo attraverso la manomissione di ritratti ottocenteschi di personaggi aristocratici attraverso degli inserimenti stranianti – come protesi, maschere, cancellature, escrescenze – che alterano la compostezza delle pose. I volti dipinti da Schinwald si trasformano così in immagini perturbanti, enigmatiche e tutt’altro che rassicuranti. Entrando in collisione con gli ambienti in cui sono collocati, per lo più interni borghesi. I personaggi emanano una strana tensione, generata dal contrasto tra la rispettabilità del loro rango e gli elementi che ne schermano o ne alterano i volti.
Le figure sono alle prese con limiti fisici e movimenti che ne fiaccano i corpi, compiuti sullo sfondo di scenari abbandonati
La teatralità delle Marionettes e la dimensione sottilmente inquietante dei dipinti si ritrovano anche nei video che occupano il terzo e il quarto piano del Torrione. Orient A e Orient B, questi i titoli delle opere, sono pervasi/sostenuti da atmosfere misteriose e ambigue. E mostrano gruppi di performer compiere azioni prive di senso apparente. Le figure sono alle prese con limiti fisici e movimenti che ne fiaccano i corpi, compiuti sullo sfondo di scenari abbandonati. Che alimentano il senso di decadenza e grottesca tragicità.
La mostra di Vicenza sui Misfits di Schinwald offre dunque l’opportunità di uno sguardo ampio sulla poetica di uno degli artisti europei più importanti a livello internazionale
Il repertorio di Schinwald include anche sculture composte a partire dall’assemblaggio di gambe di tavoli in stile Chippendale, allestite nel punto più alto dell’edificio. Osservatorio da cui si può scorgere una delle viste più affascinanti di Vicenza. È qua che si conclude il percorso ascensionale della mostra e nell’opera dell’artista austriaco. Un crescendo che conduce a questa serie di sculture in cui ciò che è familiare assume contorni sinistri.
La mostra di Vicenza sui Misfits di Schinwald offre dunque l’opportunità di uno sguardo ampio sulla poetica di uno degli artisti europei più importanti a livello internazionale. Che, dopo la consacrazione alla Biennale di Venezia del 2011, occasione nella quale Schinwald rappresentò il proprio paese, propone una nuova mostra personale in Italia. Misurandosi con un’architettura carica di suggestioni, in grado di espandere e rilanciare energeticamente l’immaginario dell’artista.

