Per quattro settimane, sino al 16 aprile 2021, il terzo piano del museo M9 di Mestre si popolerà di un bosco di oltre 600 essenze arboree. Una vera e propria “foresta temporanea”, per raccontare il rapporto che unisce il territorio veneto ai suoi boschi
Il bosco veneto: è questo il protagonista di “Foresta M9” prima mostra temporanea che il Museo del ‘900 di Mestre ospita nel 2021. Una mostra che vuole essere anche un gesto di reazione all’attuale crisi provocata dalla pandemia. Per quattro settimane sino al 16 aprile 2021 il terzo piano del museo di Mestre si popolerà infatti di oltre 600 essenze arboree. Tra queste querce, carpini, farnie, oppi, olmi campestri, frassini, ciliegi, sanguinelle, noccioli, cornioli, sambuchi, frangole, biancospini, ligustri, rose canine, prugnoli e lantane. In totale 180 alberi, alti fino a 4 metri, sovrasteranno con la loro chioma la vegetazione sottostante, tipica da sottobosco, con altezze tra i 30 e i 40 centimetri.
Le piante più giovani saranno donate ai cittadini per un collettivo “guerrilla gardening” che diffonda l’arte di coltivare la biodiversità
Si tratta di una vera e propria “foresta temporanea” nel cuore del museo M9. Foresta M9 sarà inoltre riflessa sulle pareti del terzo piano grazie all’applicazione di una pellicola a specchio, dove si sottolineerà il rapporto che unisce il territorio veneto ai suoi boschi. A conclusione della mostra, sette Comuni di medie e grandi dimensioni della pianura veneta, riceveranno in dono dal museo M9 alcuni degli alberi che animano l’installazione per il proprio territorio. Le piante più giovani saranno invece donate ai cittadini per un collettivo “guerrilla gardening” che diffonda l’arte di coltivare la biodiversità, nel proprio giardino o nel proprio quartiere.
La presentazione di Foresta M9 sarà anche l’occasione per far conoscere il progetto di “tecnologia verde” che intende rendere M9 il più grande museo italiano a impatto energetico zero
Associato alla mostra c’è il “Premio Jean Giono. L’Uomo che piantava gli alberi”. Istituito da Veneto Agricoltura, viene assegnato a una personalità che si è contraddistinta nella promozione e realizzazione di impianti di vegetazione legnosa. La presentazione di Foresta M9 sarà anche l’occasione per far conoscere “M9 Impatto Zero”. Ovvero il progetto di “tecnologia verde” che intende rendere M9 il più grande museo italiano a impatto energetico zero. Questo attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sui tetti degli edifici del distretto per raggiungere la neutralità energetica entro il prossimo triennio. L’impianto porterà a una espansione della potenza da 80 a 270 kW con l’obiettivo di rispondere alle esigenze energetiche del museo senza impatto sul territorio.
