Splendida figlia della Serenissima, Margherita Durastanti incantò l’intera Italia con la sua voce da soprano
Della sua vita al di fuori del canto sappiamo ben poco, Margherita Durastanti ha debuttato al Teatro Sant’Angelo di Venezia nel 1700. L’opera in questione era L’oracolo in sogno di Antonio Caldara. Da lì, non si fermò più: sempre nel 1700 cantò a Mantova ne La forza dell’amicizia (forse di Caldara) e ne Il duello d’amore e di vendetta di Marcantonio Ziani.
Si trasferì a Roma nel 1707, al servizio del marchese Francesco Maria Ruspoli. E quello stesso anno ottenne il traguardo di cantare alle prime assolute della Armida abbandonata, con Pietro Castrucci al violino, e nel 1708 nel ruolo di Maria Maddalena nell’oratorio La resurrezione di Georg Friedrich Händel.
Una vera “prima donna” il talento canoro di Margherita Durastanti
Indimenticabile rimarrà l’anno 1709, con la sua esibizione al Palazzo Bonelli, dove compì una serenata di Antonio Caldara, promossa dal principe Ruspoli. In quell’occasione fu accompagnata dal violinista e dal violoncellista.
Sempre nel 1709 divenne Prima donna al Teatro San Giovanni Grisostomo di Venezia, dove vi rimase fino al 1712. Da qui iniziò la sua carriera lungo tutta la penisola da Milano (1713), a Parma (1714) e ancora Firenza (1715-16) e Napoli (1715-16).
Dall’Italia all’Europa, la straordinaria carriera di una voce veneziana
Finché non valicò anche i confini italiani giungendo a Dresda nel 1719, su invito di Francesco Maria Veracini. Qui, cantò nella prima assoluta di Teofane di Lotti con Vittoria Tesi, Francesco Bernardi e Giuseppe Maria Boschi per le nozze di Augusto III di Polonia con Maria Giuseppa d’Austria.
Da lì, poi raggiunse Londra, chiamata direttamente da Händel, dove debuttò nella prima assoluta di Numitore di Giovanni Porta. Inoltre, nel 1720, fu la regina indiscussa del successo della prima assoluta di Radamisto di Händel diretta dal compositore alla presenza del re Giorgio I di Gran Bretagna e del Principe di Galles.

