Meta di pellegrinaggio nei secoli, il santuario della Madonna della Corona a Ferrara di Monte Baldo si trova letteralmente incastonato nella roccia della montagna ad un altezza di 774 metri. Un luogo che mostra come come la volontà animata da fede produca meraviglie
Molti l’avranno notato dall’autostrada, venendo o tornando dal Brennero. All’incirca all’altezza di Affi, in provincia di Verona. Lì, avvinghiato alla parete di liscia roccia. Sorge sul Baldo il santuario dedicato alla Madonna Addolorata. Viene detto “della Corona” ed è costruito in un spiazzo incavato in uno parete di roccia, sporgente su un dirupo di 774 metri. Già meta di eremiti in epoca medioevale, sorse per venerare un’antica statua della Madonna Addolorata. La tradizione vuole che l’effige apparve prodigiosamente tra le rocce del Monte Baldo la notte del 24 giugno del 1522, traslata per angelico intervento dalla Rodi invasa da Solimano II. Altri invece adducono la presenza della statua di grazie al dono di un ex-voto agli eremiti della Corona.
Il 17 aprile 1988 Papa Giovanni Paolo II visita il e prega dinnanzi la Madonna della Corona
La Storia si perde nella leggenda. Ciò che è certo è che documenti testimoniano la presenza di eremiti legati all’Abbazia di San Zeno già attorno all’anno mille. Fu poi dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Il gruppo in pietra della Pietà poi venerata come Madonna della Corona poggia su un piedistallo recante la scritta “HOC OPUS FEClT FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432”. Prova che la statua venne fatta realizzare e donata alla Corona nel 1432 da Lodovico Castelbarco, di nobile famiglia roveretana. Nel corso del Cinquecento vennero realizzate le due scale di accesso tuttora visibili. La più ampia, di 556 gradini, che dalla fonte di Spiazzi, poi denominata “Fonte dell’Indipendenza”, scendeva al ponte del tiglio. Quella più stretta, di 234 gradini, ricavata nella roccia lungo l’originario strettissimo percorso che conduceva dal ponte alla chiesa.
Nel 1974 viene realizzata una profonda trasformazione, con l’abbattimento delle parti più povere e la ricostruzione della chiesa mantenendo però le parti storiche e di pregio. Al Santuario venne attribuito il titolo “basilica minore”. Il 17 aprile 1988 Papa Giovanni Paolo II visita il Santuario e prega dinnanzi la Madonna della Corona.
“L’antico sentiero del pellegrino, con tratti di terreno battuto e un tragitto di circa 1540 scalini”
Se in passato il luogo era oggetto di interesse solo da parte dei pellegrini, oggi anche i turisti amano affrontare i 2, 5 km di percorso attraverso un paesaggio mozzafiato. Per chi arriva dall’autostrada del Brennero, si esce al casello di Affi, prendendo la strada in direzione Spiazzi e Ferrara di Monte Baldo. Dopo 20 chilometri si raggiunge il paese di Spiazzi. Dal paese parte una strada asfaltata che termina in una galleria scavata nella montagna, che immette al santuario. Questa strada percorribile a piedi e, nei periodi di maggiore affluenza, gode del servizio bus-navetta. Lungo questo percorso si trovano le stazioni della Via Crucis.
Per chi volesse invece avventurarsi a piedi per “l’antico sentiero del pellegrino”, con tratti di terreno battuto e un tragitto di circa 1540 scalini, deve raggiungere Brentino Bellunese, uscendo sempre al casello di Affi, dove in via Santuario parte il percorso.

