Villa Barbaro a Maser, è un chiaro esempio di architettura veneta, nonché una delle più belle ville venete della riviera del Brenta
Villa Maser fu costruita tra il 1554 e il 1560 da Andrea Palladio, l’architetto vicentino che ha regalato al Veneto meravigliosi edifici, dalla linea inconfondibile e dall’impronta neoclassica. Al suo interno si possono trovare anche incredibili affreschi, veri e propri capolavori di Paolo Veronese.
I committenti erano Daniele Barbaro, fine umanista cinquecentesco e Marcantonio Barbaro, suo fratello nonché ambasciatore della repubblica di Venezia. I due, infatti, volevo rimodernare il vecchio palazzo medievale di famiglia, adeguandolo alla moda del tempo. E, a giudicare dallo splendore che la Villa ancora oggi sprigiona è indubbio che ci siano riusciti.
Un patrimonio unesco tutto Veneto: Villa Maser
Tutto il complesso della Villa, compreso anche il tempietto palladiano, è stato inserito nel Patrimonio dell’umanità Unesco nel 1996. Non si tratta di un’esclusiva di questa Villa. Anche le altre ville venete condividono questo grandissimo onore e orgoglio per la Regione. Che si possono visitare anche con una bellissima crociera.
Villa Maser, infatti, non è solo bellissima ma fu anche un’innovazione architettonica. Per la prima volta in una Villa si riusciva a unire in un unico complesso architettonico la casa dominicali e le barchesse, allineate. Si pensa che abbia giocato un ruolo favorevole anche la particolare localizzazione della Villa, sulle pendici di un colle.
Tempietto palladiano e museo delle carrozze, splendido compimento di eleganza
Nel complesso di Villa Maser Palladio inserì anche un tempietto in stile neoclassico che doveva fungere da cappella di famiglia e anche da parrocchia per il paese di Maser. Questa impresa del grande Andrea Palladio fu l’ultima per lui, poiché pare che morì proprio durante i lavori.
Un’altra preziosa aggiunta alla visita della Villa è sicuramente il Museo delle Carrozze. Per poter ammirare questo incredibile e peculiare museo che ospita una collezione con circa trenta veicoli del XIX e XX secolo, bisognerà mettersi in cammino lungo la collina, ma il panorama che si riuscirà a scorgere una volta giunti in cima, saprà ripagare della passeggiata.

